Lavoratori domestici: come si calcola l’importo dei contributi da versare

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Nell’articolo precedente, abbiamo presentato diversi modi da usare per pagare i contributi dei lavoratori domestici, ricordando che la seconda rata scade il 10 luglio. Abbiamo presentato anche altre scadenze, visto che tanti non sanno la data precisa di scadenza del pagamento dei contributi per ognuno dei quattro trimestri obbligatori per versare i contributi dei lavoratori domestici. Oggi vediamo insieme come si calcola l’importo dei contributi da pagare. Presentiamo anche degli esempi per spiegare meglio come questo va fatto. 

Lavoratrice domestica: calcolo contributi INPS

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  • L’importo dei contributi dovuti per ciascun trimestre si ottiene moltiplicando il contributo orario per il numero delle ore retribuite nel trimestre al quale si riferisce il versamento (vedere sotto “ore retribuite nel trimestre”). Per determinare il contributo orario si individua, in base alle tabelle pubblicate da INPS ogni anno, la fascia in cui è compresa la retribuzione oraria effettiva (vedere sotto “retribuzione oraria effettiva”) ed il contributo orario corrispondente a tale fascia. 

Esempio: Prendendo a riferimento la retribuzione oraria di 8,66 euro (comprensiva della quota di tredicesima) il datore di lavoro dovrà pagare per l’anno 2015 un contributo orario di 1,55 euro. L’importo del contributo orario va moltiplicato per il numero delle ore retribuite nel trimestre.

  • Ore retribuite nel trimestre: si moltiplicano le ore retribuite ogni settimana per le settimane del trimestre in pagamento. ATTENZIONE: la settimana lavorativa di riferimento decorre dalla domenica al sabato, per cui con ogni pagamento devono essere indicate tutte le ore retribuite nelle settimane del trimestre che si concludono con il sabato. Le ore retribuite nei giorni successivi all’ultimo sabato del trimestre considerato, si aggiungono a quelle del trimestre solare successivo. Se dalla somma delle ore e delle frazioni di ora si ottiene un numero non intero, il numero stesso deve essere arrotondato all’unità superiore. Si precisa che ogni trimestre non è sempre composto da 13 settimane ( 52 settimane = 1 anno diviso quattro trimestri = 13 settimane) ma dipende dal numero dei sabati compresi nel trimestre. Questo numero indica le settimane cui fare riferimento per il versamento dei contributi.

Esempio: Se il collaboratore domestico lavora 24 ore a settimana, 24 ore x 13 sabati (13 settimane) = 312 (totale ore lavorate nel trimestre). Le ore retribuite nei giorni successivi all’ultimo sabato del trimestre considerato vanno aggiunte a quelle del trimestre solare successivo.

  • Retribuzione oraria effettiva: si ottiene sommando alla retribuzione mensile o oraria un dodicesimo per il rateo di tredicesima. Si ricorda che la retribuzione da indicare al momento dell’assunzione è costituita dalla somma del valore erogato in denaro e del valore convenzionale del vitto e alloggio, quando dovuto

Contributi: Retribuzione oraria effettiva

Esempio con paga oraria comprensiva soltanto di tredicesima:

Se il lavoratore percepisce una retribuzione di 8,00 euro all’ora, la quota oraria di tredicesima è data dalla retribuzione oraria (8,00) diviso 12. Si ottiene così un importo di 0,66 (quota di tredicesima) che va sommato alla paga oraria di 8,00 euro. L’importo ottenuto, di 8,66 euro, è quello da prendere a riferimento per l’individuazione della fascia retributiva e del relativo contributo da versare.

Esempio con paga oraria comprensiva anche di vitto e alloggio:

Se un lavoratore domestico, che percepisce una retribuzione di 8,00 euro all’ora, ha lavorato 26 giorni nel mese, per un numero complessivo di 170 ore, si moltiplica 5,31 (indennità giornaliera totale di vitto e alloggio per l’anno 2015) x 26 giorni ed il risultato si divide per 170 ore; l’importo ottenuto (in questo caso 0,81) rappresenta la quota oraria dell’indennità di vitto e alloggio da aggiungere alla retribuzione oraria. Dividendo per 12 la somma di queste due voci (paga oraria e indennità di vitto e alloggio) si ottiene la quota oraria di tredicesima (in questo caso 0,73).

Riassumendo, la retribuzione oraria effettiva di riferimento per l’individuazione della fascia retributiva e del relativo contributo da versare,  corrisponderà a 8 euro (paga oraria) + 0,81 (vitto e alloggio) + 0,73 (tredicesima) = 9,54 euro.

Gli esempi sono riferiti ad una paga oraria, in quanto per legge il contributo da versare all’Inps è esclusivamente orario. Pertanto nei casi in cui la retribuzione sia settimanale, quindicinale o mensile, il datore di lavoro deve sempre ricondurre la retribuzione all’importo orario, dividendo la paga erogata nel periodo per il numero di ore retribuite nello stesso arco di tempo.

  • Assicurazione Sociale per l’Impiego (ASpI): l’art. 2 L.92/2012 ha stabilito, con decorrenza 1° gennaio 2013, che ai rapporti di lavoro non a tempo indeterminato si applica un contributo addizionale, a carico del datore di lavoro, pari all’ 1,40% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali (retribuzione convenzionale). Tale contributo non si applica ai lavoratori assunti a termine in sostituzione di lavoratori assenti. Nel caso di trasformazione del contratto da tempo determinato a tempo indeterminato, è prevista la restituzione al datore di lavoro del contributo addizionale degli ultimi sei mesi. La restituzione può avvenire anche nel caso in cui il datore di lavoro riassuma il lavoratore entro sei mesi dalla scadenza del contratto a termine, con una riduzione corrispondente ai mesi che intercorrono tra scadenza e l’assunzione a tempo indeterminato. 
  • Cessazione del Rapporto di Lavoro: in caso di cessazione del rapporto di lavoro devono essere versati anche i contributi relativi a ferie maturate ma non fruite ed al preavviso. Il versamento dei contributi deve essere effettuato entro 10 giorni successivi alla data di cessazione, tenendo conto delle settimane che devono essere retribuite e contribuite, anche se non corrispondono all’attività lavorativa. Il versamento eseguito in ritardo comporta l’applicazione di sanzioni da parte dell’Inps. N.B: La comunicazione obbligatoria di cessazione deve essere effettuata online, al sito dell’Inps, entro 5 giorni oppure telefonando al numero gratuito 803 164 (solo da rete fissa) o il numero 06 16 41 64 (solo da telefono cellulare, con tariffazione stabilita dal proprio gestore).

Gamaliel NIYONSABA, Capo Redattore, permessodisoggiorno.org

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Plurale: 2 risposte a “Lavoratori domestici: come si calcola l’importo dei contributi da versare”

  1. I am an Asilo politico and applied Asylum in Italy on 28th Feb 2012 and got Refugi status in August 2012. I have 5 years soggiorno as Asilo. I have a small shop since August 2013.
    Can I apply for Carta soggiorno lungo periodo now? If yes please advise.
    Thanks

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