Di nuovo la tassa sul permesso di soggiorno è cancellata

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Signore e signori, vi chiediamo solo una cosa: non pensate che siamo matti, ma è la ruota che continua a girare. Speriamo che questo giro sia l’ultimo, altrimenti gli immigrati non ci capiranno più niente e non sapranno più quale dio pregare. Di nuovo, la tassa sul permesso di soggiorno è stata cancellata, nonostante la resistenza del governo italiano. Cosa è successo? Adesso cosa succede? Allora come comportarsi?

La tassa sul permesso di soggiorno è stata quasi definitivamente cancellata dal Consiglio di Stato dopo la sentenza del TAR Lazio

Dopo la sentenza del TAR Lazio che ha chiesto l’annullamento della tassa sul permesso di soggiorno in seguito all’ordinanza della Corte Europea di Giustizia, il governo italiano ha resistito chiedendo la sospensione della sentenza del TAR Lazio per continuare ad incassare i soldi degli immigrati su ogni rilascio e rinnovo del permesso di soggiorno. Adesso il Consiglio di Stato ha deciso: la tassa sul permesso di soggiorno è ingiusta, sproporzionata ed illegittima. Quindi non bisogna continuare a pagarla.

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Cosa è successo realmente sulla tassa sul permesso di soggiorno?

Come ve l’abbiamo comunicato nei giorni scorsi in diversi articoli, la tassa sul permesso di soggiorno era stata introdotta dall’allora Ministro dell’Interno e dal Ministro dell’Economica e delle Finanze fissandola tra 80 euro e 200 euro. Esattamente era nel 2011. Da quel momento in poi, su ogni richiesta di rilascio o di rinnovo bisognava pagare questa tassa tranne per pochissimi casi esentati.

La Confederazione Generale Italiana del Lavoro (CGIL) e l’Istituto Nazionale Confederale di Assistenza (INCA) insieme all’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione (ASGI) hanno chiesto il chiarimento alla Corte Europea di Giustizia sul pagamento della tassa di soggiorno ed hanno ottenuto il via libera per fare ricorso presso il TAR del Lazio per difendere i lavoratori provenienti dai paesi non appartenenti all’Unione Europea dall’illegittima tassa su ogni richiesta di rilascio e rinnovo del permesso di soggiorno. Il TAR ha annullato il pagamento di questa tassa nella sua sentenza del 24 maggio 2016, ma governo ha chiesto la sospensione di questa sentenza presentando ricorso presso il Consiglio di Stato. Questo Consiglio aveva chiesto, in via cautelare, di continuare a pagarla in attesa della sua decisione dopo l’incontro del 13 ottobre 2016 con CGIL, INCA e ASGI.

Adesso cosa succede con la tassa sul permesso di soggiorno?

In seguito all’appello di CGIL, INCA e ASGI, il 26 ottobre 2016, il Consiglio di stato ha esaminato attentamente il pagamento della tassa sul permesso di soggiorno e, in sintesi, ha fatto questa sentenza: la tassa sul rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno chiesto in Italia è illegittima, sproporzionata e discriminatoria. Per questo motivo, la sentenza del TAR del Lazio che era stata sospesa è stata accolta: la tassa sul permesso di soggiorno non si paga e le autorità competenti (il governo) devono adeguarsi e farla applicare nel rispetto delle leggi comunitarie. La stessa autorità deve decidere se questa tassa sarà annullata interamente o se ci sarà un altro modo di partecipare alla spesa pubblica. Comunque, devono anche chiarire se, come e quando si potranno chiedere i rimborsi sulle tasse già pagate.




La sentenza finale del Consiglio di Stato è dettagliata e dà tutto lo storico su questa tassa sul permesso di soggiorno e tutte le sue conseguenze sociali ed economiche sulla vera integrazione dei cittadini immigrati in Italia. Clicca qui per leggere la sentenza del Consiglio di Stato o scaricarla interamente.

Adesso come bisogna comportarsi? Quanto bisogna pagare?

Con la speranza che questa volta sia l’ultima, gli operatori delle Poste Italiane e delle questure dovranno accettare le richieste di rilascio e di rinnovo del permesso di soggiorno senza verificare se la tassa che varia dai 80 euro ai 200 euro è stata pagata o no. Coloro che l’hanno già pagata, devono aspettare la decisione del governo sugli eventuali rimborsi. Vi terremo informati sui prossimi aggiornamenti in questa materia. Se non l’hai ancora fatto, manda i tuoi nomi, un numero di telefono e comune – provincia di residenza a assistenza@permessodisoggiorno.org e ti contatteremo al momento dei rimborsi per aiutarti.

Intanto, bisogna pagare 30,00 euro di commissioni a Poste Italiane, 30,46 euro per il formato elettronico del permesso di soggiorno e 16,00 euro di marca da bollo: tutto per un totale di 76,46 euro per qualsiasi tipo di permesso di soggiorno. Ovviamente per i primi giorni alcune questure non saranno pronte ad attuare questa sentenza del Consiglio di Stato, ma prima o poi tutte le questure devono rispettarla perché nonostante la legge sia dura, è legge (Dura lex sed lex).

Fonte: Sentenza del Consiglio di Stato sulla tassa sul permesso di soggiorno.

Gamaliel NIYONSABA

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Plurale: 5 risposte a “Di nuovo la tassa sul permesso di soggiorno è cancellata”

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  4. Salve! Grazie mille per questa notizia! Veramente grazie. Sto aspettando il mio primo permesso di soggiorno da quasi due mesi e pensavo che dovevo pagare la tassa e che questo e la causa del ritardo. Pero, all’inizio, il 15 settembre, nessuno in questura mi ha detto che devo pagare questa tassa. Pero, il 14 settembre, era cambiato. Pensavo, che la questura non avesse ancora ricevuto le instruzioni..buh. Non sapevo che cosa pensare. Comunque, adesso, grazie al vostro sito web, sono sicura che questo non e la causa, che non devo pagarla, e sono tranquilla. Ora devo soltanto aspettare. Grazie per il vostro sito, e veramente utile!

  5. Salve ,ho permesso di soggiorno cartaceo indeterminato figlio di cittadino europeo e ora devo fare l’aggiornamento della foto. Vorrei chiedere se è possibile fare una conversione in quello SOGGIORNANTE DI LUNGO PERIODO ILLIMITATO CE in più che documenti presentare.Premetto che ho già depositato la mia richiesta di cittadinanza italiana da 3 mesi.

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