IL DECRETO IMMIGRAZIONE – CUTRO È LEGGE. ECCO I PRINCIPALI CAMBIAMENTI

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In questi ultimi giorni abbiamo seguito l’evoluzione della situazione migratoria in Italia e ci sono statati cambiamenti abbastanza significativi, ma il più indiscutibile cambiamento riguarda l’introduzione di una nuova legge. Si tratta del decreto legge 10 marzo 2023, n. 20, cioè il noto decreto Cutro, ufficialmente chiamato “Disposizioni urgenti in materia di flussi di ingresso legale dei lavoratori stranieri e di prevenzione e contrasto all’immigrazione irregolare proprio perché firmato a Cutro in Calabria in seguito alla strage dei migranti in mare in cui tanti hanno perso la vita. Dopo il voto in Senato, anche la Camera ha approvato questo decreto che, ormai, è diventato legge. Vediamo qui i principali cambiamenti introdotta da questa legge.

Coda degli stranieri in questura - ufficio immigrazione - Decreto legge Immigrazione o Cutro che diventa legge e la protezione speciale che viene modificata

Prima di elencarvi questi principali cambiamenti, vi facciamo notare che questo decreto diventato legge è stato giudicato da tanti personaggi non soltanto dell’opposizione, ma anche della società civile (Amesty International per esempio) come disumano e ingiusto perché condanna tanti stranieri in Italia verso l’irregolarità.

In sintesi, ecco i principali punti di questa nuova legge sull’immigrazione con i link di approfondimento per avere più dettagli sulle novità introdotte dagli scafisti alla protezione speciale:

  • NUOVE NORME DECRETO FLUSSI E QUOTE

Diversamente agli scorsi decreti flussi, ormai le quote di stranieri da ammettere in Italia per lavoro subordinato saranno definite, non più solo per un anno ma per un triennio (2023-2025). Secondo la nuova decisione del governo, le quote saranno assegnate ai lavoratori di Stati che promuovo per i propri cittadini campagne mediatiche sui rischi per l’incolumità personale derivanti dall’inserimento in traffici migratori irregolari.

  • TRATTENERE I LAVORATORI STRANIERI QUALIFICATI

La nuova legge semplifica l’avvio del rapporto di lavoro degli stranieri con aziende italiane e si accelera la procedura di rilascio del nulla osta al lavoro subordinato, anche per esigenze di carattere stagionale. Non serve quindi aspettare il decreto flussi per che chi è in possesso di un permesso di soggiorno inizialmente rilasciato per gli studi possa chiederne la conversione in permesso di soggiorno per lavoro. Ne abbiamo parlato anche in questo video sul nostro canale:

Sono anche previsti ingressi fuori quota per stranieri che hanno superato, nel Paese di origine, i corsi di formazione riconosciuti dall’Italia, che saranno promossi dal Ministero del lavoro. Ovviamente non sono tutti ad essere a conoscenza di come si svolge questo tipo di formazione. Informarsi conviene.

  • NUOVA DURATA DEI PERMESSI DI SOGGIORNO

Come ve l’abbiamo anticipato, viene confermata anche la nuova durata di alcuni tipi di permessi di soggiorno. Viene quindi introdotta una durata massima di 3 anni per i seguenti tipi di permesso di soggiorno:

  1. Permesso di osggiorno per lavoro subordinato se si è in possesso di un contratto di lavoro a tempo indeterminato
  2. Il permesso di soggiorno per lavoro autonomo
  3. Permesso di soggiorno in seguito al ricongiungimento familiare

Vi abbiamo dato i chiarimenti anche su questa nuova durata dei permessi di soggiorno in questo video che puoi trovare anche sul nostro canale su YouTube dove t’invitiamo ad iscriverti per avere i prossimi aggiornamenti:

  • LOTTA ALLA CRIMINALITÀ AGROLIMENTARE

Secondo l’analisi dell’agenzia stampa DIRE, al fine di proteggere il mercato nazionale dalla criminalità agroalimentare, il personale dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari, inquadrato nell’area delle elevate professionalità e nell’area funzionari, ha la qualifica di ufficiale di polizia giudiziaria; il restante personale inquadrato nell’area assistenti e nell’area operatori è agente di polizia giudiziaria.

  • IL GOVERNO ITALIANO VUOLE I RIMPATRI PIÙ VELOCI

Anche le procedure per l’espulsione di stranieri a seguito di una condanna. Non servirà più la convalida del giudice di pace per l’esecuzione dei decreti di espulsione. Ovviamente le conseguenze e le ingiustizie non mancheranno anche durante questo rimpatrio involontario. Non bisogna dimenticare anche i costi che i governo italiano deve sostenere per applicare l’espulsione di una persona.

Secondo IlSole24Ore, dopo il via libera definitivo al decreto immigrazione, è già in vista un intervento per correggerlo. Si tratta della correzione dell’articolo 7 ter del provvedimento per la parte che riguarda i ricorsi in caso di inammissibilità della richiesta di protezione internazionale. Vi terremo informati sui prossimi sviluppi in questa materia.

  • IL GOVERNO ITALIANO VUOLE IL PUGNO DURO CONTRO GLI SCAFISTI

  1. Aumentano le pene per i trafficanti di essere umani e per scafisti mediante l’introduzione del reato di “Morte o lesioni come conseguenza di delitti in materia di immigrazione clandestina”.
  2. Il carcere da 10 a 20 anni per lesioni gravi o gravissime a una o più persone.
  3. Il carcere da 15 a 24 anni per morte di una persona;
  4. Il carcere da 20 a 30 anni per la morte di più persone.

Questo diventa un reato universale che la magistratura italiana ha la facoltà di perseguire anche se commesso fuori territorio italiano.

  • QUELLO CHE RIMANDE DELLA  PROTEZIONE SPECIALE

Secondo l’approfondimento della redazione di Meltingpot.org, il governo porta a termine un altro attacco ai diritti dei richiedenti asilo e delle persone migranti.

  1. La protezione speciale, grazie ad un emendamento introdotto al Senato, rimane per chi non ha ottenuto la protezione internazionale ma non può essere comunque espulso o respinto perché nel paese di origine è a rischio della vita, persecuzione e di violazioni sistematiche di diritti umani, trattamenti inumani o tortura.
  2. Viene però abrogato il comma che ai fini della valutazione del fondato rischio di violazione del diritto alla vita privata e familiare, disponeva che si tenga conto della natura e dell’effettività dei vincoli familiari dell’interessato, del suo effettivo inserimento sociale in Italia, della durata del suo soggiorno nel territorio nazionale, nonché dell’esistenza di legami familiari, culturali o sociali con il paese di origine.
  3. I permessi già rilasciati sulla base dei requisiti abrogati e in corso di validità sono rinnovati, per una sola volta e con durata annuale.
  4. Viene introdotta la possibilità di ottenere la protezione speciale alle donne che vogliono sottrarsi all’induzione di matrimonio per consentire alla vittima di sottrarsi alla violenza.
  5. I nuovi permessi di soggiorno per protezione speciale, cure mediche e calamità non potranno essere convertiti in permessi di lavoro. CHIARIMENTO: Per quanto riguarda la conversione, l’aggiornamento ufficiale del Testo Unico Immigrazione su questa normativa riprendendo il comma 3 dell’articolo 7 del decreto Cutro, ormai diventata legge Cutro, conferma quanto segue: “I permessi di soggiorno già rilasciati (prima del 11 marzo 2023, ndr) ai sensi del comma 1.1, terzo periodo, in corso di validità, sono rinnovati per una sola volta e con durata annuale, a decorrere dalla data di scadenza. Resta ferma la facoltà di conversione del titolo di soggiorno in motivi di lavoro se ne ricorrono i requisiti di legge
  6. La protezione speciale potrà essere rinnovata solo per sei mesi e solo se permarranno le condizioni di “eccezionale calamità”.
  7. Viene esclusa la concessione della protezione speciale per “gravi condizioni psicofisiche”.
  8. La protezione speciale rimane possibile in caso di patologie di particolare gravità ma solo se “non adeguatamente curabili nel Paese di origine”.

Avevamo dato anche altri chiarimenti in questo video pubblicato sul nostro canale su YouTube dove t’invitiamo ad iscriverti per avere i prossimi aggiornamenti:

Se vuoi conoscere tutti i dettagli su queste modifiche alla protezione speciale (articolo 7), puoi leggere testo del ddl di conversione approvato, che era stato modificato in Senato e al quale la Camera non ha apportato modifiche.

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Altri chiarimenti sono stati dati anche in questo video inerente ai permessi di soggiorno già rilasciati per protezione speciale ed alle domande già presentate prima dell’entrata in vigore di questo nuovo regolamento in questa materia. Seguilo qui sotto:

POTENZIAMENTO DEI CPR E HOTSPOT DI LAMPEDUSA

  1. La nuova legge prevede un aumento da 30 a 45 giorni il termine massimo della proroga del trattenimento nei centri di permanenza per i rimpatri (CPR) applicabile allo straniero cittadino di un Paese con cui l’Italia abbia sottoscritto accordi in materia di rimpatri.
  2. Fino al 31 dicembre 2025, il governo prevede la facolta di individuare, acquisire o ampliare i centri di permanenza per i rimpatri (CPR), di derogare al codice dei contratti pubblici, consentendo una maggiore speditezza nello svolgimento delle procedure.
  3. Per quanto riguarda Lampedusa, fino al 31 dicembre 2025, per assicurare adeguati livelli di accoglienza nel punto di crisi di in relazione a situazioni di particolare affollamento, il Ministero dell’interno, può avvalersi, per la gestione del predetto punto di crisi, della Croce Rossa Italiana, con le facoltà di deroga rispetto ad altre norme per l’affidamento dei servizi di prima accoglienza.
  4. In più, gli stranieri ospitati presso i punti di crisi possono essere trasferiti in strutture analoghe sul territorio nazionale.
  5. Il governo vuole anche attivare una postazione medicalizzata del 118 al fine di garantire tempestività ed efficienza negli interventi di emergenzaurgenza, per tutelare la salute degli abitantidell’isola e dei migranti.

Viste le criticità che si trovano in questa nuova legge, ovviamente non mancheranno dei ricorsi per provare a tutelare i diritti umani dove sono evedentemente minacciati e senza difesa in seguito all’abolizione della protezione speciale che aveva permesso la regolarizzazione di tante situazioni lasciate fuori dalla normativa vigente.  Vi terremo informati come sempre.

CLICCA QUI PER LEGGERE LE MODIFICHE CONFERMATE IN GAZZETTA UFFICIALE, LEGGE 5 maggio 2023, n. 50.

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