Testimonianza: ecco come si può ottenere un permesso di soggiorno in seguito all’unione civile

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Come ve l’abbiamo scritto alcuni mesi fa, finalmente anche in Italia si può ottenere un permesso di soggiorno per motivi di famiglia senza dover contrarre un matrimonio classico tra uomo e donna, ma semplicemente facendo riconoscere la volontà di unirsi civilmente al comune di residenza. Vi presentiamo una testimonianza che ci è stata inviata da una coppia che abbiamo assistito fino all’ottenimento del permesso di soggiorno. Ci hanno chiesto di non pubblicare i loro nomi. 

“Io ed il mio compagno argentino ci siamo sposati nel febbraio 2016 a Madrid dopo 9 anni di convivenza all’estero, ma il nostro matrimonio non poteva ancora essere riconosciuto in Italia in attesa dell’approvazione della Legge sulle Unioni Civili. Il mio compagno si è trasferito con me in Italia ad inizio di aprile 2016, come semplice turista e pertanto senza titolo di soggiorno una volta scaduti i 90 giorni del visto “Schengen”.

Una coppia omosessuale o gay ha diritto di chiedere un permesso di soggiorno per motivo di famiglia tramite unione civile della legge Cirinnà




Approvata il 20 maggio 2016 la legge Cirinnà, abbiamo atteso l’emanazione dei decreti attuativi e, ad inizio di agosto 2016, abbiamo presentato al mio Comune di residenza la richiesta per conversione del matrimonio tra persone dello stesso sesso contratto all’estero in unione civile italiana. A fine settembre 2016 il nostro matrimonio spagnolo è stato trascritto in Italia come unione civile e ci è stato rilasciato il relativo certificato.

A quel punto abbiamo contattato la pagina Permesso di Soggiorno per capire come ottenere il titolo di residenza permanente per il mio partner extracomunitario per motivi familiari. Siamo stati indirizzati ad una giovane e brillante avvocatessa che ci ha ricevuto e spiegato la procedura, tra l’altro inviando alcune mail con posta certificata alla Questura per chiarimenti (giacché si trattava di uno dei primi casi in Italia). Abbiamo preso un primo appuntamento all’Ufficio Stranieri per il 20 ottobre nel corso del quale l’addetto della Questura ci ha fatto l’elenco dei documenti da presentare: documenti di identità dei due partner, certificato di unione civile, certificato di matrimonio straniero plurilingue, cessione di fabbricato mia nei confronti del mio partner, certificato di stato di famiglia mio, dichiarazione di responsabilità di presa a carico economica del mio partner da parte mia, una marca da bollo, quattro fotografie formato tessera del mio partner.

Ci è stato dato un ulteriore appuntamento per il 22 novembre, data in cui siamo tornati all’Ufficio Stranieri per presentare ufficialmente tutta la documentazione (in originale e copia). In quella sede ci è stato dato un appuntamento finale per il 6 di dicembre per la consegna del permesso di soggiorno per motivi familiari (della durata di 5 anni e rinnovabile) che regolarmente è stato concesso senza intoppi e nei tempi previsti.

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Si può dire che l’intera procedura per il permesso di soggiorno è durata in totale un mese e mezzo (dal 20 ottobre al 6 dicembre) e per tanto – considerando i normali tempi della burocrazia italiana – è stata a mio parere rapidissima. Il permesso di soggiorno del mio partner è stato rilasciato assieme all’assegnazione “automatica” del suo relativo codice fiscale italiano. Ottenuto il permesso di soggiorno, abbiamo successivamente ed immediatamente fatto richiesta al nostro Comune di carta d’identità non valida per l’espatrio (rilasciata dopo controllo di domicilio da parte della Polizia Municipale) e all’Azienda Sanitaria Locale per la tessera sanitaria (che riporta lo stesso codice fiscale già assegnato in fase di concessione del permesso di soggiorno) e per l’assegnazione del medico di famiglia. Tutti i documenti sono stati rilasciati senza nessuna difficoltà ed in tempi “normali” per la burocrazia italiana (da 15 a 45 giorni). Il mio partner argentino – che purtroppo è ancora alla ricerca di un lavoro e pertanto senza redditi – vive ora in Italia con me con tutti i documenti in regola ed esattamente come vivrebbe un cittadino italiano dal punto di vista dei servizi sociali e dei documenti a sua disposizione.
Ringraziamo “Permesso di Soggiorno” per averci illuminato sulla procedura e per averci segnalato una professionista seria e competente, anche se poi abbiamo potuto realizzare l’intero procedimento da soli senza difficoltà.” Si prega di pubblicare senza nomi o con nomi fittizi.

Questa testimonianza può illuminare tante persone che stanno vivendo quasi nelle stesse condizioni del nostro lettore che abbiamo assistito fino all’ottenimento del permesso di soggiorno. Sarebbe veramente carino condividerla con tutti i tuoi amici. Non è mai tardi fare il bene. Se hai una testimonianza, ce la puoi mandare a permessodisoggiorno.org@gmail.com e la pubblicheremo su questo sito. 

Lo Staff di  permessodisoggiorno.org

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Plurale: 3 risposte a “Testimonianza: ecco come si può ottenere un permesso di soggiorno in seguito all’unione civile”

  1. Il mio compagno uruguaiano ed io (italiano) volemo unirci civilmente in Italia e dopo ottenuto il permesso di soggiorno spostarci in Spagna. Vorrei sapere si questo permesso di soggiorno è valido per tutta la UE o semplicemente in Italia.

  2. Buongiorno,
    Ho la mia compagna che vive all’estero in un paese extracomunitario, ha piena autonomia economica e si voleva creare una copia di fatto in Italia dove risiedo e vivo abitualmente; come dovrei comportarmi in questo caso? la legge Cirinnà ha validità per poter stare assieme ed ottenere il permesso/residenza?
    Grazie per la eventuale risposta.

    • Buongiorno, Mario.

      Prima di tutto ti ringraziamo per il contributo che hai destinato al nostro servizio. Ci aiuta nei lavori di manutenzione del sito tramite cui vi diamo delle informazioni.

      Tornando alla tua domanda, purtroppo la legge Cirinnà accetta tutto, ma non dà diritto all’ottenimento d’un permesso di soggiorno in Italia, tranne alle sole coppie omosessuali tramite unioni civili.

      Per le coppie che convivono di fatto, la registrazione della convivenza permette di aver alcuni diritti come coppia: assistenza ospedaliera, condivisione dei beni, delegarsi, ….etc.

      Quindi, rimane ancora l’obbligo di sposarsi per aver un permesso di soggiorno per motivi di famiglia come lo puoi leggere qui: http://permessodisoggiorno.org/permesso-di-soggiorno-per-motivi-di-famiglia/

      Se lei ha piena capacità economica dimostrabile, potrebbe chiedere il visto per soggiornare in Italia con il permesso di soggiorno per motivi di residenza elettiva secondo le indicazioni che troverete qui: http://permessodisoggiorno.org/tutti-i-requisiti-per-aver-un-permesso-di-soggiorno-per-residenza-elettiva/

      Rimaniamo a tua disposizione per qualsiasi altro bisogno di chiarimento od altre informazioni.

      Cordiali saluti!

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