Articolo letto 79688 volte!
In Italia, una delle eredità che il governo guidato da Silvio Berlusconi ha lasciato agli stranieri nel 2009 è il contributo che ogni cittadino straniero deve pagare per il rilascio o il rinnovo del suo permesso di soggiorno. Oltre a questo contributo, esiste anche un altro costo da pagare per il bollettino PSE (Permesso di Soggiorno Elettronico). Chi deve pagare? Quanto bisogna pagare?
Contributo per il rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno
Con il disegno di legge 733 del 2009, il Ministero dell’Interno guidato dal leghista Roberto Maroni ha introdotto il pagamento d’un contributo economico per finanziare il fondo per rimpatriare gli stranieri che vivono in Italia senza permesso di soggiorno regolare. In pratica, con questa legge, sono gli stranieri che pagano perché gli altri stranieri siano mandati nei loro paesi di origine. Questo è stato anche chiamato pacchetto sicurezza!
Nonostante la crisi economica e lavorativa che non risparmia neanche gli stranieri, con questa legge il contributo ingiustificato era davvero alto e variava secondo la durata del permesso di soggiorno in questo modo:
- 80,00 euro per i permessi di soggiorno che durano fino ad un anno;
- 100,00 euro per i permessi di soggiorno che durano fino a due anni;
- 200,00 euro per i permessi di soggiorno che durano più di due anni e dirigenti di azienda.
Questa tassa era stata annullata dalla sentenza del TAR Lazio n. 060095 del 24 maggio 2016, ma il governo si è opposto a questa sentenza ed ha chiesto la sua sospensione almeno fino alla successiva decisione tramite il Consiglio di Stato. In una circolare urgentissima, il Ministero dell’Interno ha reso ufficiale questa sospensione della sentenza chiedendo ai questori di continuare a lavorare solo le pratiche accompagnate dalla prova dell’avvenuto pagamento della tassa che variava dai 80 ai 200 euro. Anche le pratiche di richiesta di rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno presentate prima del 14 settembre 2016 devono essere riviste se il pagamento della tassa non è stato fatto. Comunque, ci sono pochi casi in cui questo pagamento non viene richiesto.
Annuncio:
Gli altri importi fissi da pagare rimangono invariati
Oltre a questo contributo, si continua a pagare altri 3 importi fissi per ogni richiesta di rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno:
- 30,46 euro per la stampa del permesso di soggiorno elettronico;
- 30,00 euro per le attività condotte da Poste Italiane;
- 16,00 euro per la marca da bollo da apporre sulla documentazione da presentare.
Con il decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 05/06/2017, sono stati fissati i nuovi importi della tassa o contributo sul permesso di soggiorno e sono stati pubblicati nella Gazzetta Ufficiale n. 131 le 08 giugno 2017 per entrare in vigore il giorno dopo, cioè il 09 giugno 2017. Ecco i nuovi importi della tassa di soggiorno:
- 40 euro: per il rilascio o rinnovo d’un permesso di soggiorno con una durata da 3 mesi ad un anno;
- 50 euro: per chiedere o rinnovare un permesso di soggiorno con una validità tra un anno e 2 anni;
- 100 euro: questo contributo riguarda la richiesta di rilascio del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, cioè la ex carta di soggiorno, e per i dirigenti di aziende.
Intanto, esistono pochissimi casi in cui questo contributo viene esentato, cioè non c’è l’obbligo di pagarlo. Riassumiamo questi casi in questa tabella:
Tipologia permesso |
Bollettino PSE 30,46 |
Contributo (da 40,00 a 100,00 euro) |
Familiari al seguito cittadino UE | No | No |
Rinnovo asilo politico / protezione sussidiaria / casi speciali | Sì | No |
Rinnovo rifugiato politico | Sì | No |
Stranieri dai 14 ai 18 anni | Sì | No |
Aggiornamento / Conversione permesso di soggiorno | Sì | No |
Duplicato permesso di soggiorno | Sì | No* |
Permesso di soggiorno per cure mediche + accompagnatori | Sì | No |
Dal 30 gennaio 2015, in più i titoli del permesso di soggiorno per asilo politico o protezione sussidiaria che hanno compiuto almeno 5 anni in Italia possono richiedere il permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo (cioè la carta di soggiorno) senza pagare il contributo di 100,00 che le altre categorie di immigrati pagano per averlo. Chi ha già pagato può richiedere il rimborso all’Ufficio Immigrati della questura dove ha presentato la domanda. Ovviamente questo pagamento non è l’unico requisito che viene preso in considerazione. Per conoscere tutti gli altri requisiti e condizioni richiesti per avere il permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo, clicca qui.
Per tutti gli altri casi, bisogna pagare o presentare la documentazione che certifichi che il richiedente vive nelle condizioni che non gli permettono di poter pagare. In questo caso bisogna includere tanti certificati tra cui lo stato di famiglia e l’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE).
Infine, ricordiamo che per vivere in Italia, ogni straniero deve avere un reddito proveniente da lavoro od altre fonti lecite di guadagno non inferiore all’assegno sociale. L’importo del valore dell’assegno sociale varia ogni anno. Clicca qui per sapere il minimo di reddito che bisogna avere nel 2016.
* Questa è una novità introdotta dal nuovo decreto del 08/06/2017.
Aggiornato il 05/06/2020
Articolo letto 79688 volte!