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Nel giro di quindici giorni, all’aeroporto Marconi di Bologna, sono stati controllati oltre 51 mila passeggeri in arrivo da Paesi extra-Schengen. Risultato? Due denunce per passaporti falsi e numerosi respingimenti per documenti non in regola, assenza di visto o permanenza oltre i termini consentiti.
Un caso emblematico per comprendere due concetti cruciali nel diritto dell’immigrazione: respingimento alla frontiera e overstay (cioè rimanere oltre il tempo consentito dal proprio permesso o visto). Due termini che possono cambiare radicalmente il destino di uno straniero in Europa – spesso con conseguenze che vanno ben oltre l’immediato rientro a casa e l’interruzione completa del viaggio.

Cosa è il respingimento alla frontiera, quali sono le sue conseguenze e quale è la sua normativa?
Il respingimento alla frontiera è un provvedimento previsto dall’art. 10 del Testo Unico Immigrazione (D.lgs. 286/1998). È applicato quando un cittadino straniero tenta di entrare in Italia senza soddisfare i requisiti richiesti, come un passaporto valido, un visto d’ingresso, un permesso di soggiorno in corso di validità o la prova di mezzi di sostentamento adeguati.
In pratica, viene fermato prima di varcare ufficialmente la frontiera italiana – anche se fisicamente si trova già sul territorio, ad esempio in una zona internazionale di un aeroporto.
🔹 Art. 10, comma 1, T.U. Immigrazione: “Lo straniero che si presenta alla frontiera senza documenti di viaggio o senza i requisiti richiesti per l’ingresso è respinto dal questore.”
Questo provvedimento è amministrativo, cioè non serve l’intervento del giudice, e può essere notificato direttamente dalla Polizia di Frontiera, come nel caso di Bologna. Ma attenzione: non è un’espulsione. Il respingimento viene applicato prima che la persona “metta piede” nel Paese dal punto di vista giuridico.
Cosa è l’overstay, quali sono le sue conseguenze e quale la sua normativa?
L’altro caso frequente rilevato a Bologna è l’overstay, ovvero il soggiorno oltre il limite consentito.
Per i cittadini extracomunitari che entrano con un visto turistico Schengen, il limite è 90 giorni ogni 180 giorni. Superare questo limite, anche di un solo giorno, significa essere in soggiorno irregolare.
🔹 Codice frontiere Schengen (Reg. UE 2016/399), art. 6: stabilisce i criteri per l’ingresso, incluso il limite massimo di soggiorno senza visto di lungo periodo.
A differenza del respingimento, l’overstay riguarda chi è già entrato regolarmente, ma poi non è uscito entro i tempi previsti. In molti casi, queste persone vengono fermate proprio in aeroporto, al momento del controllo passaporti in uscita. Ed è lì che scatta la segnalazione, l’amministrazione del verbale, e, talvolta, il divieto di reingresso.
📍 Bologna, ma non solo: un fenomeno europeo
Il caso di Bologna non è isolato. Anche in aeroporti come Milano Malpensa, Roma Fiumicino o Venezia Marco Polo, i controlli alle frontiere esterne dell’area Schengen sono sempre più accurati. Lo impone la normativa europea e lo richiede la cooperazione internazionale in tema di sicurezza.
⚖️ Conseguenze pratiche e legali inerenti al respingimento alla frontiera ed all’overstay
❌ Per chi viene respinto:
- Viene riaccompagnato al Paese di provenienza o al primo aeroporto di partenza.
- Spese a carico della compagnia aerea (art. 10 T.U. Immigrazione).
- Rischio di registrazione nel sistema Schengen, con possibili ripercussioni future.
- Nessun divieto di reingresso automatico, ma in alcuni casi può essere imposto (soprattutto dopo le modifiche del Decreto Salvini 2018).
❌ Per chi è in overstay:
- Può ricevere un ordine di espulsione (art. 13 T.U. Immigrazione).
- Rischia sanzioni pecuniarie o penali (in caso di recidiva o falsificazione).
- In alcuni casi viene accompagnato coattivamente alla frontiera.
- Potrebbe ricevere un divieto di reingresso da 1 a 5 anni.
✈️ E allora cosa fare per evitare problemi?
La miglior strategia è informarsi prima di viaggiare, conservare tutti i documenti (biglietti, prove di uscita, prenotazioni) e rispettare rigorosamente i termini di soggiorno.
Molti stranieri pensano che basta uscire e rientrare dopo qualche giorno per “azzerare” i 90 giorni: errore grave! Il sistema europeo registra tutti i movimenti e li conteggia con precisione matematica. Questo vale anche per coloro che possono andare in alcuni paesi, anche in Italia, senza dover chiedere un visto, ma soltanto con il passaporto. I dettagli in questo video:
In caso di dubbi, è consigliabile rivolgersi a professionista specializzato in immigrazione o a centri di assistenza legale per evitare di trasformare una semplice visita turistica in un incubo legale.
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Sul nostro canale YouTube trovi due video utili:
- 🎥 Quando viene revocato il permesso di soggiorno UE di lungo periodo
La storia di Bologna ci ricorda una verità semplice ma spesso ignorata: le regole sulla permanenza in Italia – e in Europa – sono molto più rigide di quanto molti credano. E la mancanza di informazioni può costare cara.
Per questo, siamo sempre a disposizione con servizi di assistenza e consulenza, per aiutare chi ha dubbi, vuole regolarizzare la propria posizione o semplicemente evitare brutte sorprese alla frontiera.
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Storia e sintesi realizzata da Gamaliel NIYONSABA
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