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Il Decreto Flussi 2026 porta importanti novità per chi intende assumere lavoratori stranieri nel settore dell’assistenza familiare e del lavoro domestico. La recente circolare ministeriale chiarisce in modo dettagliato quali datori di lavoro sono esonerati dal requisito reddituale e dall’asseverazione, nonché quali sono le modalità di presentazione della domanda.
In questa guida analizziamo punto per punto le regole aggiornate, con particolare attenzione ai casi di assistenza a persone non autosufficienti e alla documentazione necessaria per la domanda di nulla osta.

🧾 Esonero dal requisito reddituale e dall’asseverazione nel decreto flussi: assistenza familiare
Il requisito reddituale non è richiesto nei casi in cui il datore di lavoro sia affetto da patologie o disabilità che ne limitano l’autosufficienza e richieda l’assunzione di un lavoratore addetto alla sua assistenza (badante, assistente familiare, collaboratore domestico).
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In questi casi non è necessario produrre l’asseverazione che normalmente deve essere rilasciata da un consulente del lavoro o da un’associazione di categoria.
🩺 Chi certifica la non autosufficienza nel decreto flussi 2026?
La circolare chiarisce un punto molto importante:
la limitazione dell’autosufficienza non coincide necessariamente con il riconoscimento dell’invalidità civile.
➡️ In pratica, non serve attendere una commissione medica INPS o ASL per ottenere l’attestazione: è sufficiente una certificazione del medico di base (medico di medicina generale iscritto al SSN) o di una struttura pubblica che confermi la condizione di disabilità o di ridotta autosufficienza.
La certificazione medica sostituisce a tutti gli effetti l’asseverazione.
Questo semplifica notevolmente la procedura per i datori di lavoro che hanno bisogno urgente di assistenza.
👨👩👧👦 Chi può presentare la domanda di nulla osta nel settore di assistenza familiare o lavoro domestico nel decreto flussi 2026?
L’istanza può essere inoltrata non solo dal diretto interessato, ma anche da:
- una persona singola componente del nucleo familiare dell’assistito;
- un rappresentante di convivenze familiari strutturate, come ad esempio:
- comunità religiose,
- convivenze militari,
- case-famiglia,
- comunità di recupero o assistenza disabili,
- comunità “focolari”.
Tali possibilità sono previste in base al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico (CCNL), che disciplina i rapporti di lavoro nel settore. I detaggli sul reddito richiesto li vedremo tra poco.
🧩 Verifica di indisponibilità lavoratore e asseverazione nei casi ordinari del decreto flussi 2026: lavoro domestico ed assistenza familiare
Anche i datori di lavoro domestico devono, di regola, rispettare due passaggi fondamentali prima di inviare la domanda di nulla osta:
- Verifica preventiva di indisponibilità presso il Centro per l’Impiego, per accertare che non ci siano lavoratori già presenti in Italia disponibili a coprire quel ruolo.
- Asseverazione rilasciata da un consulente del lavoro o da un’associazione datoriale autorizzata, salvo i casi di non autosufficienza sopra descritti.
Questi passaggi sono indispensabili per dimostrare la correttezza e la legittimità della richiesta di ingresso di un lavoratore straniero dall’estero.
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🧓 Quote riservate per l’assistenza familiare nel decreto flussi nel triennio 2026–2028
Un altro aspetto molto rilevante riguarda la ripartizione delle quote di ingresso.
A differenza del triennio 2023–2025, il nuovo decreto prevede che, per il periodo 2026–2028, le quote destinate all’assistenza familiare siano riservate esclusivamente ai rapporti di lavoro domestico.
In altre parole:
- le domande per badanti, colf e assistenti familiari dovranno rientrare nelle quote specifiche per lavoro domestico;
- le assunzioni in altri settori (come sanità, assistenza sociale o servizi sanitari privati) dovranno utilizzare le quote per lavoro subordinato ordinario e le richieste di nulla osta dovranno essere inviate tramite il modello B2020.
⚙️ In sintesi: cosa serve per assumere un lavoratore nel 2026 per assistenza familiare o lavoro domestico?
| Requisito | Quando serve | Note importanti |
|---|---|---|
| Verifica al Centro per l’Impiego | Sempre | Serve a dimostrare che non ci sono lavoratori disponibili in Italia |
| Asseverazione | Obbligatoria salvo non autosufficienza | Va rilasciata da un consulente del lavoro o associazione |
| Certificazione medica di non autosufficienza | Solo se il datore è disabile o non autosufficiente | Può essere rilasciata dal medico di base o da una struttura pubblica |
| Requisito reddituale | Non richiesto nei casi di non autosufficienza | In tutti gli altri casi serve dimostrare un reddito adeguato |
| Modello da utilizzare | A-bis per lavoro domestico – B2020 per altri settori | Differenza introdotta nel Decreto Flussi 2026 |
I dettagli sugli altri principali settori ammessi nel decreto flussi 2026 per lavoro subordinato sono indicati anche in questo video:
Ogni anno migliaia di domande vengono respinte per piccoli errori nella compilazione o nei documenti.
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💶 Quale è il reddito minimo richiesto e quale è la tipologia di contratto nel Decreto Flussi 2026?
Le norme sul Decreto Flussi 2026 stabiliscono requisiti economici precisi che il datore di lavoro deve possedere per poter richiedere il nulla osta al lavoro subordinato.
Tali requisiti variano a seconda del settore di attività e del tipo di rapporto di lavoro.
🔹 1. Settori diversi dall’assistenza familiare
Per tutti i comparti lavorativi diversi dall’assistenza familiare (come edilizia, agricoltura, industria, ristorazione, servizi, ecc.), il reddito imponibile minimo richiesto al datore di lavoro persona fisica o impresa individuale non può essere inferiore a 30.000 euro annui.
Nel caso di società o enti, occorre invece dimostrare un fatturato annuo di almeno 30.000 euro, come espressamente previsto dalla Circolare INL n. 3 del 5 luglio 2022 e dalla Nota INL n. 2066 del 21 marzo 2023.
Questa soglia serve a garantire che il datore di lavoro disponga di una capacità economica sufficiente per sostenere il rapporto di lavoro e gli obblighi contributivi previsti.
🔹 2. Settore dell’assistenza familiare e lavoro domestico
Per l’assunzione di lavoratori stranieri nel settore dell’assistenza familiare (badanti, colf, assistenti familiari), valgono regole specifiche e più flessibili.
L’istanza di nulla osta può riguardare un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato o determinato, con orario a tempo pieno o parziale, ma deve sempre rispettare i minimi retributivi previsti dal Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro Domestico (CCNL).
In ogni caso, la retribuzione indicata non potrà essere inferiore all’importo minimo dell’assegno sociale, pari a 7.002,97 euro annui per il 2025, aggiornato annualmente dall’INPS.
🔹 3. Quale è il reddito minimo del datore di lavoro domestico o assistenza familiare per colf e badante?
La capacità economica del datore di lavoro che assume nel settore domestico è verificata sulla base del suo reddito imponibile.
Secondo le indicazioni dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL):
- se il datore di lavoro vive da solo, il reddito imponibile annuo non deve essere inferiore a 20.000 euro;
- se la famiglia anagrafica è composta da più persone conviventi, il reddito minimo richiesto sale a 27.000 euro.
Nel calcolo del reddito possono concorrere:
- il reddito del coniuge e dei parenti entro il secondo grado, anche se non conviventi;
- eventuali redditi esenti certificati, come ad esempio l’assegno di invalidità o altre prestazioni assistenziali documentabili.
🔹 4. Quando il reddito non è richiesto nel settore di assistenza familiare o lavoro domestico del decreto flussi 2026?
Come già spiegato, il requisito reddituale non è richiesto nei casi in cui il datore di lavoro sia affetto da patologie o disabilità che ne limitano l’autosufficienza e assuma un lavoratore addetto alla propria assistenza.
In tali situazioni, la procedura è semplificata: basta una certificazione medica che attesti la condizione di non autosufficienza.
👉 Questi requisiti economici e contrattuali rappresentano elementi fondamentali per l’accettazione dell’istanza di nulla osta nel quadro del Decreto Flussi 2026, e la loro corretta verifica è indispensabile per evitare rigetti o ritardi nella procedura.
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Guida sintetica al decreto flussi – lavoro domestico ed assistenza familiare realizzata da Gamaliel NIYONSABA.
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