DECRETO FLUSSI 2026: INGRESSI PER ASSISTENZA FAMILIARE E LAVORO DOMESTICO – COSA CAMBIA E CHI È ESONERATO DALL’ASSEVERAZIONE

Articolo letto 22 volte!

La tua iscrizione non può essere convalidata. Verifica bene informazioni inserite e riprova adesso.
La tua iscrizione è avvenuta correttamente, grazie mille. Adesso, controlla la tua posta per attivazione email.

VUOI RIMANERE AGGIORNATO?

Abbonati alla nostra newsletter sicura e breve, ma molto utile.

Utilizziamo Brevo come piattaforma di marketing. Inviando questo modulo, accetti che i dati personali da te forniti vengano trasferiti a Brevo per il trattamento in conformità all'Informativa sulla privacy di Brevo.

Il Decreto Flussi 2026 porta importanti novità per chi intende assumere lavoratori stranieri nel settore dell’assistenza familiare e del lavoro domestico. La recente circolare ministeriale chiarisce in modo dettagliato quali datori di lavoro sono esonerati dal requisito reddituale e dall’asseverazione, nonché quali sono le modalità di presentazione della domanda.

In questa guida analizziamo punto per punto le regole aggiornate, con particolare attenzione ai casi di assistenza a persone non autosufficienti e alla documentazione necessaria per la domanda di nulla osta.

Requisiti e reddito e tipo di contratto di lavoro per assistenza familiare o lavoro domestico come badante nel decreto flussi
Requisiti e reddito e tipo di contratto di lavoro per assistenza familiare o lavoro domestico come badante nel decreto flussi

Il requisito reddituale non è richiesto nei casi in cui il datore di lavoro sia affetto da patologie o disabilità che ne limitano l’autosufficienza e richieda l’assunzione di un lavoratore addetto alla sua assistenza (badante, assistente familiare, collaboratore domestico).

In questi casi non è necessario produrre l’asseverazione che normalmente deve essere rilasciata da un consulente del lavoro o da un’associazione di categoria.

La circolare chiarisce un punto molto importante:
la limitazione dell’autosufficienza non coincide necessariamente con il riconoscimento dell’invalidità civile.

➡️ In pratica, non serve attendere una commissione medica INPS o ASL per ottenere l’attestazione: è sufficiente una certificazione del medico di base (medico di medicina generale iscritto al SSN) o di una struttura pubblica che confermi la condizione di disabilità o di ridotta autosufficienza.

La certificazione medica sostituisce a tutti gli effetti l’asseverazione.
Questo semplifica notevolmente la procedura per i datori di lavoro che hanno bisogno urgente di assistenza.

L’istanza può essere inoltrata non solo dal diretto interessato, ma anche da:

  • una persona singola componente del nucleo familiare dell’assistito;
  • un rappresentante di convivenze familiari strutturate, come ad esempio:
    • comunità religiose,
    • convivenze militari,
    • case-famiglia,
    • comunità di recupero o assistenza disabili,
    • comunità “focolari”.

Tali possibilità sono previste in base al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico (CCNL), che disciplina i rapporti di lavoro nel settore. I detaggli sul reddito richiesto li vedremo tra poco.

Anche i datori di lavoro domestico devono, di regola, rispettare due passaggi fondamentali prima di inviare la domanda di nulla osta:

  1. Verifica preventiva di indisponibilità presso il Centro per l’Impiego, per accertare che non ci siano lavoratori già presenti in Italia disponibili a coprire quel ruolo.
  2. Asseverazione rilasciata da un consulente del lavoro o da un’associazione datoriale autorizzata, salvo i casi di non autosufficienza sopra descritti.

Questi passaggi sono indispensabili per dimostrare la correttezza e la legittimità della richiesta di ingresso di un lavoratore straniero dall’estero.

Un altro aspetto molto rilevante riguarda la ripartizione delle quote di ingresso.
A differenza del triennio 2023–2025, il nuovo decreto prevede che, per il periodo 2026–2028, le quote destinate all’assistenza familiare siano riservate esclusivamente ai rapporti di lavoro domestico.

In altre parole:

  • le domande per badanti, colf e assistenti familiari dovranno rientrare nelle quote specifiche per lavoro domestico;
  • le assunzioni in altri settori (come sanità, assistenza sociale o servizi sanitari privati) dovranno utilizzare le quote per lavoro subordinato ordinario e le richieste di nulla osta dovranno essere inviate tramite il modello B2020.
RequisitoQuando serveNote importanti
Verifica al Centro per l’ImpiegoSempreServe a dimostrare che non ci sono lavoratori disponibili in Italia
AsseverazioneObbligatoria salvo non autosufficienzaVa rilasciata da un consulente del lavoro o associazione
Certificazione medica di non autosufficienzaSolo se il datore è disabile o non autosufficientePuò essere rilasciata dal medico di base o da una struttura pubblica
Requisito redditualeNon richiesto nei casi di non autosufficienzaIn tutti gli altri casi serve dimostrare un reddito adeguato
Modello da utilizzareA-bis per lavoro domestico –
B2020 per altri settori
Differenza introdotta nel Decreto Flussi 2026

I dettagli sugli altri principali settori ammessi nel decreto flussi 2026 per lavoro subordinato sono indicati anche in questo video:

Le norme sul Decreto Flussi 2026 stabiliscono requisiti economici precisi che il datore di lavoro deve possedere per poter richiedere il nulla osta al lavoro subordinato.
Tali requisiti variano a seconda del settore di attività e del tipo di rapporto di lavoro.

Per tutti i comparti lavorativi diversi dall’assistenza familiare (come edilizia, agricoltura, industria, ristorazione, servizi, ecc.), il reddito imponibile minimo richiesto al datore di lavoro persona fisica o impresa individuale non può essere inferiore a 30.000 euro annui.

Nel caso di società o enti, occorre invece dimostrare un fatturato annuo di almeno 30.000 euro, come espressamente previsto dalla Circolare INL n. 3 del 5 luglio 2022 e dalla Nota INL n. 2066 del 21 marzo 2023.

Questa soglia serve a garantire che il datore di lavoro disponga di una capacità economica sufficiente per sostenere il rapporto di lavoro e gli obblighi contributivi previsti.

Per l’assunzione di lavoratori stranieri nel settore dell’assistenza familiare (badanti, colf, assistenti familiari), valgono regole specifiche e più flessibili.

L’istanza di nulla osta può riguardare un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato o determinato, con orario a tempo pieno o parziale, ma deve sempre rispettare i minimi retributivi previsti dal Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro Domestico (CCNL).

In ogni caso, la retribuzione indicata non potrà essere inferiore all’importo minimo dell’assegno sociale, pari a 7.002,97 euro annui per il 2025, aggiornato annualmente dall’INPS.

La capacità economica del datore di lavoro che assume nel settore domestico è verificata sulla base del suo reddito imponibile.
Secondo le indicazioni dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL):

  • se il datore di lavoro vive da solo, il reddito imponibile annuo non deve essere inferiore a 20.000 euro;
  • se la famiglia anagrafica è composta da più persone conviventi, il reddito minimo richiesto sale a 27.000 euro.

Nel calcolo del reddito possono concorrere:

  • il reddito del coniuge e dei parenti entro il secondo grado, anche se non conviventi;
  • eventuali redditi esenti certificati, come ad esempio l’assegno di invalidità o altre prestazioni assistenziali documentabili.

Come già spiegato, il requisito reddituale non è richiesto nei casi in cui il datore di lavoro sia affetto da patologie o disabilità che ne limitano l’autosufficienza e assuma un lavoratore addetto alla propria assistenza.
In tali situazioni, la procedura è semplificata: basta una certificazione medica che attesti la condizione di non autosufficienza.

👉 Questi requisiti economici e contrattuali rappresentano elementi fondamentali per l’accettazione dell’istanza di nulla osta nel quadro del Decreto Flussi 2026, e la loro corretta verifica è indispensabile per evitare rigetti o ritardi nella procedura.

Il nostro ufficio di consulenza del lavoro ti assiste in tutte le fasi:

  • verifica dell’indisponibilità presso il Centro per l’Impiego,
  • compilazione e invio dell’istanza di nulla osta,
  • asseverazione per datori di lavoro domestico,
  • consulenza per l’assunzione di colf, badanti o lavoratori nei settori ammessi.

👉 Scrivi una mail dettagliata a assistenza@permessodisoggiorno.org, spiegando la tua situazione e il tipo di aiuto di cui hai bisogno.
Sarai ricontattato rapidamente dal nostro ufficio per una consulenza personalizzata.

Guida sintetica al decreto flussi – lavoro domestico ed assistenza familiare realizzata da Gamaliel NIYONSABA.

HAI UNA DOMANDA E DESIDERI UNA RISPOSTA IN POCO TEMPO?

Scegli l'assistenza desiderata:
Nome e cognome:
Email o Telefono/Whatsapp:

Articolo letto 22 volte!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Sei umano? Per la sicurezza del nostro sito, rispondi a questa domanda. * Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.