Permesso di Soggiorno

Un sogno: da settembre 2013 anche gli immigrati possono accendere ai posti della pubblica amministrazione

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Il 28 agosto 1963 Martin Luther King pronunciò il suo famoso discorso d’un sogno: I have a dream, cioè Ho un sogno. Il suo sogno era quello di vedere in America l’abolizione delle discriminazioni che regnavano, specialmente, tra banchi e neri. Era un periodo non solo difficile, ma anche tragico perché la gente moriva a causa di queste discriminazioni basate sulla razza, sul colore della pelle. La storia è un grande maestro: attualmente la società si è ricostruita e , addirittura, uno dei discriminati è diventato Presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Obama per otto anni.  In Italia la situazione non è tanto diversa da quella dell’America di 50 anni fa,  ma la speranza sta alle porte. Possiamo ancora sognare: dal 04 settembre 2013 anche in Italia gli immigrati hanno diritto di concorrere per i posti di lavoro nella Pubblica Amministrazione. Vediamo chi, come e quali sono le condizioni o requisiti.  

Immigrati nella pubblica amministrazione con il permesso di soggiornoInfatti, sotto la pressione dell’Unione Europea l’Italia ha accettato di permettere anche agli immigrati di partecipare ai concorsi per lavorare nella Pubblica Amministrazione. Questo è davvero un gran passo in avanti nel procedimento verso la vera integrazione di tutti i cittadini in questo Paese. È l’inizio della realizzazione d’un attesissimo sogno: quando i figli nati dai genitori di origine straniera saranno fieri ed orgogliosi di essere chiamati cittadini italiani come gli altri con gli stessi diritti e gli stessi doveri anche nelle scuole dove potranno partecipare a tutte le gite e tante altre iniziative con i compagni di classe senza prima presentare il permesso di soggiorno nella stessa patria che li ha visti nascere.




Chi ha diritto di concorrere per un posto di lavoro nella pubblica amministrazione?

Grazie alla legge europea 2013, possono presentare la loro domanda solo i cittadini immigrati che hanno ottenuto:

Cosa hanno diritto di fare?

I cittadini stranieri, con i requisiti citati sopra, hanno diritto di partecipare a tutti i concorsi pubblici, possono prestare servizi che, fino adesso, erano riservati unicamente agli cittadini italiani o della Comunità Europea. Così, finalmente, potremo vedere gli insegnanti di origine straniera nelle scuole pubbliche, negli uffici come impiegati presso i comuni, …. negli ospedali statali come dottori, nella magistratura e nella giustizia come avvocati e non solo. L’unica cosa è che non possono candidarsi per i posti con esercizio diretto o indiretto di pubblici poteri o che tutelano l’interesse nazionale.

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Sperando che questo passo possa essere l’inizio di un’era nuova in Italia, non possiamo non evocare i problemi burocratici che rallentano anche le pratiche per la carta di soggiorno e la cittadinanza italiana. Non possiamo non nominare la battaglia di trante persone tra cui anche la ex Ministro dell’Integrazione e le politiche giovanili Cécile Kyenge nella lotta contro ogni tipo di razzismo, ogni tipo di discriminazione per favorire una vera integrazione di tutti i cittadini senza alcuna distinzione. Condanniamo ogni politica dei partiti che divide il nostro Bel Paese.

Infine, omaggiamo Martin Luther King. Grazie alla sua forza nella lotta contro ogni razzismo e discriminazione basata sul colore della pelle o fede religiosa, tanti uomini e tante donne sono fieri della loro storia, del loro presente e non temono per il loro futuro. Il suo discorso è ancora attuale anche dopo 50 anni. Signore e signori, ecco a voi, I have a dream:

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