IL PERMESSO DI SOGGIORNO VALE DALLA CONSEGNA, NON DALLA RICHIESTA: UNA SENTENZA DEL TAR EMILIA-ROMAGNA CAMBIA LE REGOLE

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Una decisione destinata a fare scuola e, soprattutto, a restituire giustizia a tanti cittadini stranieri che ogni anno si trovano intrappolati nelle lungaggini della burocrazia. Con la sentenza n. 783 del 30 giugno 2025, il Tribunale Amministrativo Regionale per l’Emilia-Romagna ha affermato con chiarezza che il permesso di soggiorno deve avere validità dalla data in cui viene consegnato e non da quella in cui è stata presentata la richiesta.

Sentenza del TAR Emilia Romagna sul caso di permesso di soggiorno rilasciato scaduto o vicino alla scadenza
Sentenza del TAR Emilia Romagna sul caso di permesso di soggiorno rilasciato scaduto o vicino alla scadenza

Un principio di buon senso, ma che fino ad ora non era affatto scontato. Anzi, moltissime Questure in Italia hanno da sempre applicato la prassi opposta, penalizzando i cittadini stranieri per colpe non loro.

Il caso riguarda una cittadina straniera che aveva presentato domanda di rinnovo del permesso di soggiorno presentata all’inizio del 2024, esattamente il 05 gennaio 2024. La pratica, come purtroppo accade spesso, ha subìto forti ritardi da parte della Questura competente: tra attese, appuntamenti, rilievi fotografici e stampa del documento, sono passati molti mesi.

Alla fine del 2024, finalmente il nuovo permesso viene consegnato. Ma c’è una sorpresa amara: la validità del documento parte dalla data della domanda presentata il 05 gennaio 2024, e non da quella della consegna, fissando la scadenza del permesso di soggiorno al 05 gennaio 2026. Vuole dire che questo permesso di soggiorno avrebbe avuto soltanto 9 mesi di validità invece di 2 anni previsti per il tipo di permesso di soggiorno richiesto presso la questura di Ferrara.

Di fatto, questo significa che diversi mesi di validità risultano già “bruciati”. Il cittadino, dopo aver atteso così a lungo, si trova in mano un titolo valido per pochi mesi, con la necessità di iniziare subito una nuova procedura di rinnovo. Una situazione paradossale e inaccettabile, che lo spinge a rivolgersi a un avvocato e poi a fare ricorso al TAR.

I giudici amministrativi, con la sentenza n. 783/2025, hanno dato ragione al ricorrente. In particolare, hanno stabilito che:

“Il periodo di validità del permesso di soggiorno deve decorrere dalla data in cui il titolo viene effettivamente consegnato al richiedente.”

La motivazione è chiara: non si può far ricadere sul cittadino straniero la responsabilità dei ritardi della pubblica amministrazione. Il diritto al soggiorno regolare è un diritto soggettivo pieno. Se il permesso non è nelle mani del titolare, egli non può esercitare pienamente i suoi diritti: non può lavorare, viaggiare, cambiare residenza, accedere a prestazioni sanitarie e previdenziali in modo agevole.

Dunque, retrodatare il permesso significa limitare l’effettività di questo diritto, e questo è contrario ai principi costituzionali e alle norme del diritto europeo.

La prassi delle Questure di far partire la validità del permesso dalla data della domanda è da tempo oggetto di critiche da parte di avvocati e associazioni che difendono i diritti degli stranieri. Tuttavia, questa sentenza rappresenta un precedente fondamentale, perché è chiara, argomentata e proveniente da un TAR italiano. La data di richiesta del permesso di soggiorno è molto diversa dalla data di consegna dello stesso.

Potrebbe essere utilizzata come riferimento in molti altri casi simili, e si spera che possa spingere le amministrazioni locali a modificare le proprie prassi, mettendosi finalmente in linea con i principi di giustizia e buon senso.

Se anche tu hai ricevuto un permesso di soggiorno (nuovo o rinnovato) con una data di validità retrodatata, potresti aver perso mesi preziosi di regolarità senza alcuna colpa. Questo potrebbe avere effetti negativi anche su:

  • Domande di cittadinanza italiana (che richiedono una certa continuità di residenza regolare)
  • Ricongiungimenti familiari
  • Conversione del permesso per lavoro
  • Accesso a bonus e prestazioni sociali

Per fortuna, alcuni diritti rimangono garantiti, anche se alcuni uffici della pubblica amministrazione spesso li ignorano quando il permesso di soggiorno risulta scaduto ed in corso di rinnovo. GUARDA I DETTAGLI IN QUESTO VIDEO COSA DICE INPS:

Ora, grazie a questa sentenza, puoi far valere i tuoi diritti e chiedere che la tua situazione venga corretta.

Sul sito www.permessodisoggiorno.org offriamo assistenza e consulenza personalizzata per:

  • Permessi di soggiorno di ogni tipo
  • Rinnovi e conversioni
  • Ricorsi contro la pubblica amministrazione
  • Domande di cittadinanza, coesione e ricongiungimento familiare

Hai un permesso con data retrodatata? Hai vissuto una situazione simile a quella descritta in questa sentenza? Contattaci oggi stesso, valutiamo insieme il tuo caso e ti aiutiamo a difendere i tuoi diritti.

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📌 Fonte giuridica:

Sintesi realizzata da Gamaliel NIYONSABA

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