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Sono sempre più numerosi gli immigrati che lasciano l’Italia per tornare volontariamente nel loro paese d’origine: nel 2009 avevano aderito a programmi di Ritorno Volontario Assistito (Rva) in 228, da giugno 2013 a giugno 2014 sono stimate 1.000 partenze. Tra i motivi principali c’e’ la perdita del posto di lavoro.
Lo rileva la Rete Italiana per il Ritorno Volontario Assistito (Rirva), nata per la promozione e l’attuazione degli rva, progetti cofinanziati dal Fondo europeo rimpatri e dal Ministero dell’Interno. Secondo i dati diffusi da Rirva, dal 2009 a oggi ci sono stati 1.961 ritorni assistiti; il 71% riguarda uomini. Il 55% ha ricevuto un supporto alla reintegrazione sociale e lavorativa.
Più della meta’ provengono da Tunisia, Ecuador, Perù e Marocco e le principali regioni di partenza sono Lazio (456 rva), Lombardia (425), Emilia Romagna (189) e Piemonte (152). ”Il 50,38% – ha detto il responsabile del progetto Rete Rirva, Carla Olivieri, durante un incontro alla Camera – lascia il territorio italiano con un permesso di soggiorno per motivi di lavoro che non ha possibilità di rinnovo, il 26% per necessita’ di assistenza e vulnerabilità . Nell’ultimo anno sono stati assistiti anche migranti irregolari per il 3,7% del totale degli rva realizzati”.
Il fenomeno del ritorno, ha osservato il presidente del Consorzio nazionale Idee in rete, capofila del progetto Rirva, ”e’ cambiato a causa della crisi economica italiana e dei livelli di sviluppo spesso assai più significativi in alcuni paesi d’origine dei migranti”.
Fonte: stranieriinitalia.it
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