Permesso di Soggiorno

I tipi di permesso di soggiorno che si possono chiedere grazie alle unioni civili

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Come è già successo in tanti paesi in Europa, anche in Italia il matrimonio non è più l’unica forma di unione tra due persone per poter vedere riconosciuti tanti diritti familiari tra cui anche la possibilità di richiedere un permesso di soggiorno. La recente legge Cirinnà ha portato tante novità in materia di unioni civili e convivenza di fatto. Vediamo i vantaggi per gli stranieri che vivono in Italia e che hanno scelto questo tipo di unione e quali sono i tipi di permesso di soggiorno che possono richiedere. 

La legge sulle unioni civili permette di ottenere il permesso di soggiorno, la carta di soggiorno e la cittadinanza italiana

Perché si parla di legge Cirinnà?

La legge 76/2016 porta il nome della senatrice del Partito Democratico è stata la relatrice di questa legge dal suo disegno fino alla sua completa votazione come legge dal senato italiano, con alcune modifiche. Infatti, la senatrice si chiama Monica Cirinnà. Questa legge è entrata in vigore dal 06 giugno 2016 e dà dei diritti anche alle coppie che, fino ad ora, la loro unione era considerata come invalida perché non si trattava del matrimonio classico che conosciamo tra un uomo e una donna. Grazie a questa legge, vengono riconosciute anche le unioni civili e le convivenze di fatto sia tra persone dello stesso sesso, sia per coppie eterosessuali, anche stranieri.

Quando si parla di unione civile? Quali diritti?

Le persone dello stesso sesso che vogliono unirsi civilmente lo fanno tramite una dichiarazione di fronte all’ufficiale di stato civile in presenza di due testimoni, ma a differenza del matrimonio non ci saranno formule particolari, neanche la necessità di pubblicazioni prima della firma finale. L’ufficiale di stato rilascia un certificato che contiene i loro dati anagrafici e il luogo dove intendono stabilire la loro residenza. In questo documento dovranno anche essere i dati anagrafici dei due testimoni scelti e il regime patrimoniale che i due avranno scelto: l’unione di beni o la separazione dei beni.




Diversamente al matrimonio, i due partner non possono adottare i figli o affittare l’utero per la procreazione assistita. Possono invece assistersi all’ospedale in caso di malattia, ereditare i beni e la pensione dell’altro partner in caso di morte. Insomma, uno dei partner può rappresentare l’altro finché è in grado di intendere e volere. Possono anche scegliere di condividere uno dei loro cognomi. Possono anche divorziare dopo 3 mesi dover fare la separazione.

Quando si parla di convivenza di fatto?

La convivenza di fatto può riguardare sia le coppie etero che omosessuali. Per legalizzare la convivenza, bisogna fare l’iscrizione all’anagrafe. Spetta a uno dei due partner compilare un modulo di dichiarazione di residenza indicando i dati anagrafici dell’altro partner, e sottolineando che si tratta d’una “convivenza per vincoli affettivi“. Questa dichiarazione può essere fatta tramite raccomandata, fax o email. Chi ha fatto la richiesta diventa responsabile di questa convivenza davanti alla legge. Bisogna anche inviare la copia dei documenti d’identità dei due partner.

I tipi di permesso che i cittadini stranieri possono chiedere grazie a questa legge

Visto che questa legge concede tanti diritti precedentemente riservati a coloro che hanno un patto di matrimonio, anche per le unioni civili gli stranieri possono richiedere la regolarizzazione del loro soggiorno in Italia. Rimane ancora un dubbio da chiarire se questo può riguardare anche le convivenze di fatto. Fino adesso non è ancora uscita la circolare attuativa dalla parte delle autorità competenti.

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Necessità d’un professionista per la registrazione del contratto

Per preparare, registrare, modificare o cancellare il contratto di convivenza tramite unione civile o di convivenza di fatto, l’attuale legge prevede che bisogna farsi assistere da un professionista (un avvocato o un notaio). Sarà quindi il compito dello stesso professionista farlo registrare presso l’ufficio anagrafe del comune di residenza dei due partner perché possa aver un valore legale. Questo contratto può contenere tante informazioni su come la coppia intende gestire il loro patrimonio. I due partner devono firmare questo contratto di convivenza in un atto pubblico o privato secondo la loro scelta.

Quindi, se ti trovi tra le categorie citate da questa legge, è il momento giusto anche per regolarizzare il tuo soggiorno in Italia o garantirti un permesso di soggiorno con una durata superiore. I nostri avvocati sono pronti ad assistervi in tutte le fasi fino all’ottenimento del permesso di soggiorno, della carta di soggiorno o della cittadinanza italiana. Mandaci subito la tua richiesta a permessodisoggiorno.org@gmail.com. Ti risponderemo il più presto possibile.

Buona fortuna a tutti!

Aggiornamento: Luglio 2020

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