Il lavoro stagionale e il rischio sfruttamento immigrati dall’Italia all’Australia

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Quasi ogni anno l’Italia ha bisogno dei lavoratori stagionali per svolgere dei lavori in un certo periodo dell’anno. Si tratta spesso dei lavori che i cittadini italiani non vogliono più fare nonostante dicano che stanno anche loro vivendo la crisi economica e lavorativa. Alcuni dei lavori si concentrano nell’agricoltura con la raccolta delle verdure e della frutta, nel turismo per servire ed accogliere i clienti durante le vacanze nei ristoranti ed alberghi al mare e negli altri stabilimenti balneari. Quest’anno il Governo italiano ha dato la possibilità di fare venire in Italia circa 13.000 lavoratori stagionali. Vediamo come funziona e quali sono i rischi legati a questo tipo di lavoro, specialmente i casi di sfruttamento.

Mentre in Italia si parla tanto dei giovani italiani che sono andati a lavorare in Australia e si sono ritrovati nelle condizioni riservate agli immigrati in Italia, non può non venir nella mente di ognuno di noi chiedersi se quest’informazione è giusta o falsa. Alcuni di loro si lamentano delle condizioni disumane e delle paghe non proporzionali al lavoro svolto, delle violenze anche sessuali. Sentite questa testimonianza raccontata da una ragazza partita da Salerno per andare in vacanza lavoro in Australia, come è stato pubblicato dal Corriere della Sera:

Anche in Italia si sentono tante storie non soltanto simili, ma anche peggiori nei confronti dei lavoratori immigrati. Basta pensare ai racconti di tutti gli immigrati che sono andati a lavorare nei campi per raccogliere pomodori ed arance nei campi del sud Italia. Per questo motivo richiediamo che vengano attivati tutti i servizi di controllo di sicurezza ed igiene per favorire un lavoro dignitoso ad ogni persona che si offre con le sue forze per guadagnarsi il pane quotidiano.

Via libera alle domande per l’ingresso dei nuovi lavoratori stagionali in Italia

Finalmente è uscito nella Gazzetta Ufficiale  n. 104 del 7 maggio 2015 il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 2 aprile 2015, che prevede l’ingresso in Italia di 13.000 lavoratori non provenienti dai paesi dell’Unione Europea per motivi di lavoro stagionale. I datori di lavoro che vogliono lavorare con questi lavoratori stagionali possono spedire la domanda già dalla mattina dell’8 maggio 2015.

Tutte le domande devono essere fatte esclusivamente online collegandosi direttamente al sito del Ministero dell’Interno https://nullaostalavoro.dlci.interno.it/ . Una volta arrivati su questo sito, bisogna registrarsi e compilare l’apposito modulo C – Stag. Bisogna seguire adeguatamente tutte le istruzioni che vengono date durante la compilazione del modulo.

Lavoro stagionale 2015 e permesso di soggiorno nel campo di agricoltura e cocomeri

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Una volta inviata la domanda, la commissione incaricata esaminerà tutte le domande e risponderà al datore di lavoro per comunicare al lavoratore in caso di esito positivo. In questo caso, il lavoratore dovrà inviare la lettera di convocazione al lavoratore che dovrà iniziare a richiedere il visto d’ingresso in Italia recandosi all’ambasciata italiana o consolato italiano nel suo paese.

Una volta arrivato in Italia, entro 8 giorni bisognerà richiedere un permesso di soggiorno per motivo di lavoro stagionale presentando tutta la documentazione inerente al lavoratore, al tipo di lavoro che si svolgerà e al lavoratore che s’intende fare lavorare in Italia. Speriamo quindi che questi lavoratori non dovranno incontrare delle condizioni disumane chiamate lavoro stagionale.

Ricordiamo, infine, che esiste la possibilità di richiedere la conversione d’un permesso di soggiorno rilasciato per motivo di lavoro stagionale, ma ci sono alcune condizioni che bisogna avere. Ecco come fare la richiesta della conversione del permesso di soggiorno per lavoro stagionale in permesso di soggiorno per lavoro subordinato.

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