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Il 27 marzo 2025, il Consiglio dei Ministri italiano ha approvato un decreto-legge che modifica in modo sostanziale le regole per l’ottenimento della cittadinanza italiana iure sanguinis (per discendenza). Questo intervento, fortemente voluto dal Ministro degli Esteri Antonio Tajani, ha l’obiettivo di limitare gli abusi e rendere il riconoscimento della cittadinanza un processo più selettivo e aderente a criteri di legame effettivo con il Paese.

La normativa precedente sulla cittadinanza italiana iure sanguinis
Prima della riforma, la cittadinanza italiana iure sanguinis poteva essere trasmessa senza limiti generazionali, a condizione che il richiedente dimostrasse la discendenza diretta da un avo italiano e l’assenza di interruzioni nella trasmissione della cittadinanza (ad esempio, per naturalizzazione straniera di un ascendente prima della nascita del discendente). Il riconoscimento della cittadinanza italiana avveniva tramite i Consolati italiani all’estero o tramite istanza diretta ai Comuni italiani.
I Problemi della normativa precedente sulla cittadinanza italiana ai discedenti di italiani nati all’estero
- Elevato numero di richieste: molti discendenti di italiani, soprattutto in paesi come Brasile, Argentina, Venezuela e Stati Uniti, hanno chiesto la cittadinanza italiana pur non avendo legami concreti con il Paese.
- Tempi di attesa lunghissimi: le richieste presso i Consolati italiani potevano richiedere anche oltre 10 anni per essere evase.
- Abuso della cittadinanza italiana per ottenere la libera circolazione in Europa o negli USA: molti richiedenti sfruttavano la cittadinanza italiana per avere accesso ai benefici dell’Unione Europea o gli Stati Uniti di America senza un vero rapporto con l’Italia.
- Commercializzazione delle pratiche di cittadinanza: si sono sviluppati servizi di intermediazione che, dietro compensi elevati, guidavano gli stranieri nell’ottenimento della cittadinanza.
Le novità della nuova riforma della cittadinanza italiana
Il decreto-legge approvato il 27 marzo 2025 introduce diverse restrizioni alla cittadinanza iure sanguinis, tra cui queste indicate in questo video dal Ministro degli Esteri Antonio Tajani ste :
- Limitazione alla seconda generazione: solo coloro che hanno almeno un genitore o un nonno nato in Italia potranno ottenere automaticamente la cittadinanza.
- Obbligo di legami effettivi con l’Italia: per mantenere la cittadinanza, i cittadini nati e residenti all’estero dovranno dimostrare di avere un rapporto con il Paese almeno una volta ogni venticinque anni, esercitando diritti e doveri civici:
- Partecipazione a votazioni politiche italiane,
- Iscrizione all’AIRE con aggiornamenti regolari
- Etc
- Centralizzazione delle procedure presso la Farnesina: il riconoscimento della cittadinanza non sarà più di competenza dei Consolati, ma verrà gestito da un ufficio speciale del Ministero degli Esteri per accelerare i tempi e ridurre le irregolarità .
- Revisione della documentazione richiesta: saranno introdotti criteri più stringenti per la validazione dei documenti di ascendenza italiana, con controlli più rigorosi sui certificati di nascita e naturalizzazione.
- Termini procedimentali: Si fissano in 48 mesi i termini per il riconoscimento della cittadinanza.
Impatti della nuova riforma della cittadinanza italiana iure sanguinis
- Per gli Italiani all’estero: molti discendenti di italiani che non rientrano nei nuovi requisiti vedranno preclusa la possibilità di ottenere la cittadinanza.
- Per i Consolati: si prevede una riduzione delle pratiche arretrate e una maggiore efficienza nella gestione delle domande.
- Per l’Italia: la riforma potrebbe ridurre il numero di nuovi cittadini italiani con scarso legame con il Paese, garantendo che solo coloro con un vero rapporto con l’Italia possano accedere ai diritti e ai doveri della cittadinanza.
Curiosità sulla cittadinanza italiana: Quale è la differenza tra cittadinanza italiana iure sanguinis e cittadinanza italiana ius sanguinis?
Non c’è alcuna differenza tra iure sanguinis e ius sanguinis, in quanto entrambe le espressioni significano la stessa cosa: “per diritto di sangue”. Tuttavia, iure sanguinis è la forma più corretta in latino giuridico, mentre ius sanguinis è una versione meno utilizzata nel contesto legale italiano. La cittadinanza iure sanguinis indica il diritto di ottenere la cittadinanza in base alla discendenza da cittadini italiani, indipendentemente dal luogo di nascita.
Infine, questa riforma rappresenta un cambiamento epocale nel sistema della cittadinanza italiana iure sanguinis, ponendo fine alla trasmissione illimitata e introducendo criteri di legame effettivo con il Paese. Resta da vedere quali saranno gli effetti concreti di questa normativa nei prossimi anni, sia in termini di riduzione delle richieste che di impatti sulla diaspora italiana nel mondo. Intanto, è possibile chiedere il permesso di soggiorno per attesa o riacquisto cittadinanza italiana seguendo le indicazioni che troverai qui.
Vi terremo aggiornati sugli sviluppi e le reazioni inerenti a questa riforma della cittadinanza italiana.
Sintesi realizzata da Gamaliel NIYONSABA
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