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Negli ultimi anni, l’Italia ha affrontato una sfida senza precedenti con l’arrivo di un flusso costante di migranti che, dopo aver superato prove spesso mortali nel deserto e nel Mediterraneo, hanno fatto approdo sulle sue coste. Tuttavia, anziché riconoscere e garantire protezione internazionale ed il relativo permesso di soggiorno a questi individui, il governo italiano ha adottato un approccio di trattenimento prolungato all’interno dei Centri di Permanenza per il Rimpatrio (CPR), estendendo il periodo fino a 18 mesi.
Una nuova svolta è giunta con l’implementazione di una garanzia finanziaria, che richiede ai migranti di versare 5.000 euro per evitare il trattenimento nei CPR, come stabilito nel nuovo decreto firmato dai ministri dell’Interno, delle Finanze e della Giustizia. Questa politica ha sollevato numerose critiche e dibattiti riguardo ai diritti umani e alla gestione dell’immigrazione nel paese. Vediamolo in dettaglio nei suoi 4 articoli.
Articolo 1 – Garanzia finanziaria per lo straniero durante la procedura di accertamento del diritto di accesso al territorio dello Stato:
Questo articolo stabilisce l’importo e le modalità per la prestazione di una garanzia finanziaria a carico dello straniero mentre sta sottoponendosi alla procedura di accertamento del diritto di accesso al territorio italiano. Questa garanzia finanziaria deve garantire allo straniero, per un massimo di quattro settimane (28 giorni), tre elementi fondamentali:
- un alloggio adeguato sul territorio italiano,
- fondi sufficienti per il rimpatrio
- mezzi di sussistenza minimi necessari a persona.
Articolo 2 – Criteri per la determinazione e l’aggiornamento dell’importo della garanzia finanziaria:
Questo articolo stabilisce che l’importo per la garanzia finanziaria, per l’anno 2023, è di 4.938 euro. Inoltre, si prevede un aggiornamento biennale di questo importo in seguito alla definizione del costo medio del rimpatrio.
Articolo 3 – Determinazione delle modalità di prestazione della garanzia finanziaria:
Questo articolo specifica che allo straniero indicato nell’articolo 1, comma 3, viene notificata la possibilità di scegliere tra il trattenimento e la prestazione della garanzia finanziaria. La garanzia finanziaria deve essere fornita personalmente dallo straniero, in un’unica soluzione tramite una fideiussione bancaria o una polizza fideiussoria assicurativa, e non può essere versata da terzi. Inoltre, la garanzia finanziaria deve essere fornita entro il termine delle operazioni di identificazione e registrazione ed eventuale ricorso ai sensi del regolamento dell’UE.
Articolo 4 – Escussione della garanzia finanziaria:
Questo articolo indica che nel caso in cui lo straniero lasci il territorio senza rispettare le condizioni, il prefetto del luogo dove è stata prestata la garanzia finanziaria procederà a richiederne l’escussione. Le somme derivanti da questa escussione andranno a beneficio del bilancio dello Stato.
Significato: Nel contesto di questo decreto, il termine “escussione” si riferisce alla procedura attraverso la quale il prefetto (un alto funzionario governativo locale) richiede e preleva la garanzia finanziaria fornita dallo straniero.
Articolo 5 – Disposizioni finali ed entrata in vigore:
L’articolo finale stabilisce che l’attuazione del decreto non deve comportare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Inoltre, il decreto entrerà in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, cioè dal 22 settembre 2023.
Questo decreto mira a regolare le modalità di prestazione della garanzia finanziaria per gli stranieri soggetti a procedure di accertamento del diritto di accesso al territorio italiano, fornendo dettagli specifici sugli importi, le modalità e le conseguenze in caso di violazione delle condizioni stabilite.
Controversie, critiche e la questione economica della nuova garanzia
L’estensione del periodo di trattenimento nei CPR e l’implementazione di questa nuova garanzia finanziaria hanno suscitato un acceso dibattito in materia di diritti umani e accoglienza dei migranti. Molti sottolineano che questa politica può imporre un ulteriore peso psicologico ed economico sugli stranieri in cerca di protezione e rifugio in Italia.
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Un aspetto particolarmente controverso riguarda la motivazione finanziaria dietro a questa politica. Alcuni critici sostengono che il governo italiano sta cercando di incassare fondi attraverso questa nuova garanzia, in una mossa che alcuni paragonano alle tattiche degli scafisti che lucrano sulle vite degli immigrati in fuga verso l’Europa. Ciò è exacerbato dalla crescenti difficoltà e impossibilità di ottenere visti dai consolati delle ambasciate, anche per coloro che possono vantare un’offerta di lavoro stabile e garanzie finanziarie solide.
In conclusione, questa nuova politica italiana sui migranti, con l’implementazione dei CPR e l’introduzione della garanzia finanziaria, continua a suscitare discussioni e dibattiti accesi su questioni fondamentali di diritti umani e accoglienza. L’aspetto finanziario di questo decreto solleva domande riguardo alle intenzioni del governo italiano e alle implicazioni a lungo termine per gli individui in cerca di un nuovo inizio in Italia. La situazione attuale richiede un approccio riflessivo e una discussione aperta su come affrontare questa complessa e delicata questione, l’immigrazione.
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