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Il suo nome è PRINCE Jerry, nato in Nigeria ed è arrivato in Italia dal 2016 dove aveva già ottenuto il permesso di soggiorno per motivi umanitari. Ma, il 28 gennaio si è suicidato perché non poteva più rinnovarlo secondo il nuovo decreto sicurezza del ministro Matteo Salvini.
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Questa bruta notizia è stata confermata da Monsignore Giacomo Martino, responsabile di Migrantes a Genova, in un messaggio privato in un gruppo dei suoi parrocchiani. Le indagini stanno ancora in corso. Ecco il suo messaggio:
“Cari tutti, ieri (28/01/2019, ndr) sono stato tutto il giorno a Tortona – è il messaggio inviato da monsignor Giacomo Martino alla chat dei parrocchiani -. Uno dei nostri ragazzi di Multedo, Prince Jerry, cui era stato opposto un diniego prima di Natale e scoprendo che non avrebbe potuto contare neppure sul permesso umanitario che è stato annullato dal recente Decreto, si è tolto la vita buttandosi sotto un treno. Ho dovuto provare a fare il riconoscimento di quanto era rimasto di lui. È stato un momento difficile ma importante perché ho ritenuto di doverlo accompagnare in questa sua ultima desolazione. Vi scrivo perché abbiamo deciso di portarcelo su a Coronata e seppellirlo nel cimitero lassù. Venerdì mattina alle 11:30, all’Annunziata, celebrerò il suo funerale. Quanti vorranno e potranno essere presenti sarete il segno dell’ ultimo abbraccio terreno a questa vita così desolata. Una preghiera per lui e la sua famiglia“
Mgr giacomo martino, Fonte: Ansa
Secondo il decreto Sicurezza del Ministro Matteo Salvini, Jerry Prince non stava scappando dalla guerra, quindi non aveva nessun diritto di rimanere in Italia, nonostante avesse iniziato ad integrarsi impegnandosi in tanti servizi.
Chi l’ha conosciuto riferisce che parlava benissimo italiano, faceva volontariato con i ragazzi delle Scuole della Pace e per iniziative come lo Staccapanni della Caritas.
Prince Jerry era nato nei pressi di Benin City ed era arrivato il 16 giugno 2016 sulle coste siciliane dopo aver traversato il deserto e il mar Mediterraneo per cercare un futuro migliore in Italia. Già dal quel mese era arrivato a Genova. Secondo il racconto di Monsignore Giacomo chiamato per rinocoscere il cadavere dopo esserci butato sotto un treno a Tortona, Prince era un ragazzo speciale e straordinario, molto sensibile e anche colto. Era laureato e amava conoscere e apprendere. Aveva fatto richiesta di asilo politico, ma non era stata accolta e lo aveva saputo alla metà di dicembre, il 17 per la precisione. E non rientrava in quello status, non più previsto dalle norme, che prima garantivano il permesso umanitario.
Prince Jerry cercava un futuro migliore, ma a causa d’un decreto disumano ha trovato la morte perché non poteva più sopportare una vita da irregolare in Italia senza possibilità vivere secondo la legge. Speriamo che le autorità giudiziarie italiane possano decidere di rivedere questo decreto prima che ci siano altri morti o l’aumento degli irregolari senza diritto di lavorare per mantenersi senza mendicare.
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