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L’Italia ha recentemente annunciato la sospensione del Trattato di Schengen sulla libera circolazione in Europa, iniziando dalla sua frontiera con la Slovenia dal 21 ottobre 2023. Questa decisione è stata giustificata dalla Presidente del Consiglio dei Ministri italiano, Giorgia Meloni, in ragione dell’aggravarsi della situazione in Medio Oriente, dell’aumento dei flussi migratori lungo la rotta balcanica e delle preoccupazioni per la sicurezza nazionale.
Con il Ministro degli Interni Matteo Piantedosi abbiamo comunicato in sede europea la decisione del Governo italiano di ripristinare i controlli alla frontiera tra Italia e Slovenia. La sospensione del Trattato di Schengen sulla libera circolazione in Europa si è resa necessaria… pic.twitter.com/62Yy6jMG2D
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) October 18, 2023
Per comprendere appieno l’importanza di questa sospensione, è essenziale esaminare la storia e i benefici del Trattato di Schengen, nonché il processo che un paese deve seguire per sospendere l’accordo e le implicazioni per gli immigrati legalmente residenti. Intanto, secondo il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, lo stop al Trattato Schengen sulla libera circolazione sarà “temporaneo e proporzionale“.
Il trattato di Schengen: una breve storia
Il Trattato di Schengen è stato firmato nel 1985 da cinque dei dieci Stati membri dell’Unione Europea all’epoca, con l’obiettivo di abolire i controlli alle frontiere interne e creare un’area di libera circolazione per le persone. Nel corso degli anni, il numero dei paesi aderenti è cresciuto fino a includere attualmente 26 nazioni europee. GUARDA QUESTO VIDEO PER CAPIRE COME FUNZIONA SCHENGEN E L’ELENCO DEI PAESI MEMBRI:
I vantaggi del Trattato di Schengen
- Libera circolazione delle persone: Il principale vantaggio del Trattato di Schengen è la possibilità per i cittadini dei paesi aderenti di attraversare le frontiere interne senza essere soggetti a controlli. Questo ha facilitato notevolmente gli spostamenti all’interno dell’area Schengen per motivi di lavoro, turismo e studio.
- Aumento dell’integrazione europea: Il Trattato di Schengen ha promosso un senso di unità tra i paesi aderenti, rafforzando i legami politici ed economici all’interno dell’Unione Europea.
- Benefici economici: La libera circolazione delle persone ha agevolato il commercio e stimolato l’industria turistica, contribuendo alla crescita economica dei paesi coinvolti.
Riattivazione dei controlli in diverse nazioni europee
Oltre all’Italia, che ha implementato controlli alla frontiera con la Slovenia, altre nazioni europee hanno preso misure simili. Paesi come Austria, Germania, Norvegia, Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia, Svezia e Francia hanno deciso di riattivare i controlli su alcune delle loro frontiere. Questa serie di azioni dimostra una risposta coordinata all’evolversi delle dinamiche regionali e alle crescenti sfide in materia di sicurezza e immigrazione.
È importante che i viaggiatori tengano presente queste variazioni nelle politiche di frontiera mentre pianificano i loro spostamenti attraverso l’Europa. La verifica delle restrizioni e l’aggiornamento sulla situazione attuale in ciascun paese di transito diventano quindi aspetti cruciali per un viaggio senza intoppi.
Procedura per la sospensione del Trattato di Schengen
Un paese che desidera sospendere il Trattato di Schengen deve seguire una procedura specifica. Inizialmente, il paese deve informare gli altri membri dell’Unione Europea e fornire una giustificazione valida, come ragioni di sicurezza nazionale o situazioni eccezionali come flussi migratori intensi.
La sospensione del Trattato di Schengen, decisa dal Governo Italiano, segue una procedura accelerata o straordinaria (art. 28 del Codice Schengen), nota come procedura d’urgenza. Questo permette il ripristino immediato dei controlli alle frontiere. Tuttavia, secondo il regolamento, questa prima sospensione non può superare i 10 giorni, avviandosi il 21 ottobre. Eventuali proroghe successive possono estendersi fino a 20 giorni ciascuna, per un massimo complessivo di due mesi. Una volta raggiunto questo termine massimo, è possibile attivare la procedura ordinaria (art. 25 del Codice Schengen), che consente di prolungare la sospensione di Schengen per ulteriori quattro mesi, portando il totale a sei mesi.
Non è insolito che un paese adotti una sospensione del Trattato di Schengen. Nel corso degli anni, i vari stati membri dell’Unione Europea hanno utilizzato questa procedura ben 387 volte, per una serie di motivazioni diverse. L’Italia stessa ha fatto ricorso a questa misura in occasione di eventi come il G8 dell’Aquila nel 2009, il G7 di Taormina nel 2017 e il G20 di Roma nel 2021.
Successivamente, la Commissione Europea e il Consiglio dell’Unione Europea valutano la richiesta e possono decidere se approvarla o meno. La sospensione può essere temporanea e deve essere proporzionata alla situazione in atto. Un’altra procedura è prevista se un paese volesse uscire da questo Trattato di Schengen sulla libera circolazione in Europa.
Implicazioni per gli immigrati in possesso di permesso di soggiorno
Gli immigrati legalmente residenti all’interno dell’area Schengen potrebbero subire conseguenze a causa di una sospensione del Trattato. Potrebbero essere soggetti a controlli alle frontiere e a procedure di verifica più rigorose. Tuttavia, è importante sottolineare che la sospensione non implica automaticamente l’espulsione degli immigrati legali.
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La sospensione del Trattato di Schengen da parte dell’Italia ha implicazioni significative per la libera circolazione in Europa. È essenziale che i paesi aderenti valutino attentamente le ragioni e le conseguenze di una tale decisione, bilanciando la sicurezza nazionale con l’importanza dell’integrazione europea e dei benefici economici.
Verifica della documentazione: cruciale prima di viaggiare
Prima di intraprendere un viaggio verso un altro paese europeo, è fondamentale assicurarsi che il passaporto e il permesso di soggiorno siano validi. Questi documenti sono essenziali per attraversare le frontiere e soggiornare legalmente nel paese di destinazione. Verifica attentamente le date di scadenza e assicurati di rinnovarli in tempo, se necessario. Inoltre, è consigliabile avere sempre una copia dei documenti con te durante il viaggio, oltre all’originale. Questa è una delle 6 strategie affermate per evitare che i documenti importanti come il passaporto o il permesso di soggiorno vengano rubati o persi durante qualsiasi viaggio all’estero. Leggile qui.
Questa precauzione extra potrebbe dimostrarsi estremamente utile in situazioni inaspettate. Ricorda, la validità dei tuoi documenti è la chiave per un viaggio tranquillo e senza intoppi attraverso i confini europei.
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