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Il DL 145/2024, recentemente convertito in legge, introduce importanti novità che mirano a regolamentare meglio i flussi migratori, tutelare i lavoratori stranieri e migliorare i processi di accoglienza e protezione. Di seguito, analizziamo i quattro aspetti principali di questa normativa inerenti alla nostra attività.
1. Ingressi per motivi di lavoro durante il decreto flussi
- Quote riservate alle lavoratrici: Per il 2025, fino al 40% delle quote dei flussi è destinato alle lavoratrici, un’innovazione per favorire la parità di genere nel lavoro.
- Programmazione triennale: È stata introdotta una pianificazione per i flussi dal 2026 al 2028, consentendo una gestione più stabile e prevedibile.
- Snellimento delle procedure: Il tempo richiesto per il labour market test è stato ridotto da 15 a 8 giorni. Questa misura permette ai datori di lavoro di velocizzare il processo per ottenere il nulla osta in assenza di lavoratori idonei già presenti sul territorio. In pratica, questo termine “labour market test” è emerso nei dettagli sul Decreto-Legge 145/2024 relativi alla verifica della disponibilità di lavoratori già presenti sul territorio italiano prima di poter assumere lavoratori dall’estero. Questo processo è stato snellito riducendo i tempi di attesa da 15 a 8 giorni. I datori di lavoro devono seguire questa procedura presso i Centri per l’Impiego competenti prima di poter inviare una richiesta di nulla osta.
2. Contrasto allo sfruttamento lavorativo
- Tolleranza zero contro i datori di lavoro irregolari: Le domande di nulla osta saranno respinte se il datore ha precedenti per sfruttamento lavorativo (art. 603-bis del Codice Penale) o non ha completato contratti relativi a precedenti richieste.
- Tutela delle vittime di caporalato: Sono stati rafforzati i meccanismi di protezione per i lavoratori sfruttati, sia tramite supporto legale sia con percorsi di integrazione.
Altre spiegazioni su questo contrasto allo sfruttamento lavorativo, sono state spiegate dalla Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone in questo video:
3. Diritto d’asilo e gestione dei flussi migratori
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- Lista di Paesi di origine sicuri: I cittadini provenienti da Paesi considerati sicuri avranno procedure accelerate per il riconoscimento della protezione internazionale. Il nuovo elenco dei paesi sicuri viene presentato in questo modo: “1. In applicazione dei criteri di qualificazione stabiliti dalla normativa dell’Unione europea e dei riscontri rinvenuti dalle fonti di informazione fornite dalle organizzazioni internazionali competenti, sono considerati Paesi di origine sicuri i seguenti: Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia-Erzegovina, Capo Verde, Costa d’Avorio, Egitto, Gambia, Georgia, Ghana, Kosovo, Macedonia del Nord, Marocco, Montenegro, Perù, Senegal, Serbia, Sri Lanka e Tunisia”.
E viene confermato che l’elenco dei Paesi di origine sicuri qui sopra è aggiornato periodicamente con atto avente forza di legge ed è notificato alla Commissione europea. Ai fini dell’aggiornamento dell’elenco, il Consiglio dei ministri, entro il 15 gennaio di ciascun anno, delibera una relazione, nella quale, compatibilmente con le preminenti esigenze di sicurezza e di continuità delle relazioni internazionali e tenuto conto delle informazioni di cui al comma 4, riferisce sulla situazione dei Paesi inclusi nell’elenco vigente e di quelli dei quali intende promuovere l’inclusione. Il Governo trasmette la relazione alle competenti Commissioni parlamentari. - Convalida dei trattenimenti dei richiedenti asilo: La competenza passa dalle sezioni specializzate dei tribunali alle Corti di Appello, garantendo maggiore uniformità e rapidità nelle decisioni. Questa decisione viene presa in seguito a tanti tribunali che sono opposti al trasferimento dei richiedenti asilo nei centri che l’Italia ha fatto costruire in Albania. Avevamo parlato di questi centri in questo video in cui puoi visitarli:
- Lista di Paesi di origine sicuri: I cittadini provenienti da Paesi considerati sicuri avranno procedure accelerate per il riconoscimento della protezione internazionale. Il nuovo elenco dei paesi sicuri viene presentato in questo modo: “1. In applicazione dei criteri di qualificazione stabiliti dalla normativa dell’Unione europea e dei riscontri rinvenuti dalle fonti di informazione fornite dalle organizzazioni internazionali competenti, sono considerati Paesi di origine sicuri i seguenti: Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia-Erzegovina, Capo Verde, Costa d’Avorio, Egitto, Gambia, Georgia, Ghana, Kosovo, Macedonia del Nord, Marocco, Montenegro, Perù, Senegal, Serbia, Sri Lanka e Tunisia”.
- Modifiche ai soccorsi in mare: È stata introdotta una regolamentazione più severa per l’identificazione e la gestione dei migranti salvati. Infatti, il Decreto Legge 145/2024 introduce norme più restrittive e organizzative in merito al soccorso in mare e alla gestione dei migranti salvati. Queste modifiche mirano a bilanciare le operazioni umanitarie con una gestione più efficiente dell’identificazione e dei respingimenti. I punti salienti includono:
- Miglioramento delle procedure di identificazione: I migranti salvati saranno sottoposti a controlli più rigorosi per verificare identità, provenienza e motivi di ingresso. Questo punta a prevenire abusi del sistema di protezione internazionale e a garantire che i diritti dei migranti siano rispettati.
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Disciplina dei respingimenti: In linea con il diritto internazionale, vengono definite modalità più strutturate per effettuare respingimenti immediati nei casi in cui non sussistano i requisiti per il soggiorno o la protezione.
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Collaborazione internazionale: Si potenziano gli accordi con i Paesi d’origine per facilitare i rimpatri volontari o coattivi, migliorando i meccanismi di reintegrazione.
Il governo italiano dice che questi cambiamenti rispondono all’esigenza di rendere le operazioni di soccorso trasparenti e meglio coordinate, ma hanno suscitato dibattito tra le organizzazioni umanitarie, che temono una possibile limitazione del diritto alla protezione.
4. Novità sulle procedure e requisiti per i ricongiungimenti familiari
- Restrizioni temporali: I ricongiungimenti potranno essere richiesti solo dopo due anni di soggiorno legale in Italia.
- Controllo sull’idoneità degli alloggi: I Comuni effettueranno verifiche più stringenti sulla capacità abitativa e sugli standard degli immobili destinati ai ricongiungimenti.
Queste novità sono spiegate in questo video del nostro canale dove puoi iscriverti cliccando direttamente qui:
In teoria, queste modifiche puntano a rafforzare i controlli sui flussi migratori, promuovere un’immigrazione regolare e contrastare fenomeni di abuso e sfruttamento. Allo stesso tempo, il focus sui diritti delle lavoratrici e sulle vittime di caporalato riflette una maggiore attenzione alle dinamiche di inclusione sociale e giustizia. In pratica, il governo italiano vuole profitare di questa legge per applicare la sua politica di limitare le migrazioni verso l’Italia al numero minimo, rischiando di chiudere gli occhi di fronte a situazioni evidenti di violazione dei diritti umani.
Infine, ti invitiamo a consultare i dettagli completi della normativa e a rimanere aggiornati sul nostro sito www.permessodisoggiorno.org, e sul nostro canale su YouTube dove pubblichiamo guide, consigli e approfondimenti pratici non soltanto per chi vive o lavora in Italia come cittadino straniero, ma anche per chi vive o lavora con cittadini stranieri in Italia.
Ricordiamo che la nuova LEGGE 9 dicembre 2024, n. 187, è in vigore dal giorno 11 dicembre 2024 e converte in legge il decreto legge 145/2024 ed ha come titolo: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 11 ottobre 2024, n. 145, recante disposizioni urgenti in materia di ingresso in Italia di lavoratori stranieri, di tutela e assistenza alle vittime di caporalato, di gestione dei flussi migratori e di protezione internazionale, nonche’ dei relativi procedimenti giurisdizionali. (24G00206) (GU Serie Generale n.289 del 10-12-2024).
Sintesi realizzata da Gamaliel NIYONSABA
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