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Recentemente il Ministero dell’Interno ha pubblicato una circolare per rispondere a tente persone che hanno chiesto la procedura che bisogna seguire per avere la “Restituzione di somme indebitamente o erroneamente versate nelle Tesorerie dello Stato“. in seguito vediamo cosa bisogna fare per avere questo rimborso per quanto riguarda il contributo pagato per il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno, in caso di incasso eccessivo o erroneo.
Di solito, per chiedere il rimborso dei soldi pagati allo Stato, bisogna fare la richiesta alla prefettura dove si ha la residenza o domicilio. Questa procedura è stata riconfermata con la circolare n.6 del 01 marzo 2021. Nella stessa circolare, viene evidenziato che per quanto riguarda la restituzione di somme erroneamente/indebitamente versate relative al contributo per il rilascio del permesso di soggiorno, invece, a seguito dell’istituzione dell’apposito capitolo di spesa 2830 p.g.1 “Restituzione di somme erroneamente o indebitamente versate a titolo di contributo dai richiedenti il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno” la competenza è stata trasferita all’Ufficio indicato di seguito, che ha già diramato circolari a codeste Prefetture-UTG in merito all’iter di rimborso:
DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA
Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere – SEDE
[email protected]
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Cosa bisogna indicare nella richiesta di rimborso?
Perché si possa riceve il rimborso o la restituzione dei soldi pagati come contributo per il rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno, bisogna includere i seguenti elementi:
- Attestazione del diritto al rimborso (nulla osta della questura): si tratta di un documenti che la questura rilascia dopo la verifica della richiesta presentata. Deve indicare il beneficiario o i beneficiari e la motivazione di questo rimborso. Quindi questo documento è rilasciato dalla questura dove la richiesta di rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno è stata fatta.
- Documentazione che dimostra l’avvenuto pagamento: in questo caso si tratta del bollettino rilasciato dalle Poste Italiane al momento del pagamento, completato in tutte le sue parti.
- Versamento dell’imposta di bollo da 16€. Questo sembra illogico, ma bisogna pagare questa marca da bollo per avere il rimborso. Questo viene confermato anche dalla nota pubblicata sul sito del Ministero dell’Interno.
- Documento di identità (passaporto o un altro documento tra quelli che lo possono sostituire come li puoi scoprire cliccando qui).
- Codice fiscale
- Copia del permesso di soggiorno se posseduto: sarebbe meglio includere anche una copia del permesso di soggiorno specialmente se si tratta della di rinnovo. Non è possibile per le prime richieste di rilascio del permesso di soggiorno perché logicamento non esiste ancora. Questo faciliterebbe di velocizzare il rimborso del contributo non dovuto o erroneamente versato.
- IBAN o numero del conto. Sarebbe meglio anche includere il numero dell’IBAN del proprio conto corrente o postale per faciltare il versamento di questo rimborso.
- Medello di richiesta rimborso correttamente completato e firmato. Lo puoi trovare alla pagina 9 cliccando su questo documento. Puoi anche chiederlo direttamente alla questura.
Sperando che ques’informazione vi possa essere utile, non esitare di condividerla con tutti vostri amici e conoscenti nei vari gruppi. Tanti di loro ne hanno bisogno. Hai domande? Lasciale nei commenti qui sotto.
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