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La legge italiana sulla cittadinanza, regolamentata principalmente dalla Legge n. 91 del 5 febbraio 1992, si fonda sul principio dello ius sanguinis, ovvero il diritto alla cittadinanza trasmesso per discendenza. Questo principio stabilisce che un individuo è cittadino italiano se nato da almeno un genitore italiano. Nel tempo, tuttavia, il tema della cittadinanza italiana ha suscitato ampio dibattito, soprattutto in riferimento ai figli di cittadini stranieri nati o cresciuti in Italia. Nonostante diverse proposte di riforma, come l’introduzione dello ius soli o dello ius scholae, che mirano a semplificare l’accesso alla cittadinanza per i minori stranieri integrati, l’impianto legislativo non ha subito significativi cambiamenti.
Ad oggi, la legge italiana è tra le più restrittive in Europa per l’acquisizione della cittadinanza da parte dei minori stranieri, sebbene l’Italia sia uno dei Paesi che concede il maggior numero di cittadinanze in assoluto. È in questo contesto che si inserisce la recente discussione pubblica, rianimata dalla conferenza stampa di inizio anno del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Il contesto attuale sulla cittadinanza italiana: ci sarà una modifica sulla legge cittadinanza?
Durante la conferenza stampa di inizio anno, il giornalista Vincenzo Rosario Spagnolo del quotidiano Avvenire ha sollevato un tema delicato e di grande rilevanza sociale: la situazione dei circa 600.000 bambini e ragazzi nati o cresciuti in Italia che, nonostante siano italiani di fatto per cultura, lingua e formazione, non possiedono la cittadinanza italiana. Spagnolo ha chiesto al Presidente Giorgia Meloni se non fosse giunto il momento di aggiornare la legge sulla cittadinanza, magari introducendo meccanismi come lo ius scholae o lo ius culturae, per riconoscere formalmente questi giovani come cittadini italiani.
Nella sua riasposta, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha svelato alcune cose che ci aiutano a capire se coloro che aspettano la cittadinanza italiana possono ancora sperare ed aspettare le modifiche o l’attualizzazione della legge cittadinanza in vigore da oltre 30 anni.
La risposta del Presidente del Consiglio sulla cittadinanza italiana
Giorgia Meloni ha ribadito con fermezza la sua posizione, sottolineando che la modifica della legge sulla cittadinanza non rientra tra le priorità dell’attuale Governo. Il Presidente ha definito la normativa vigente “un’ottima legge” e ha evidenziato come l’Italia, seguendo l’attuale impianto legislativo, sia tra i Paesi europei che concedono il maggior numero di cittadinanze, in particolare ai minori.
Meloni ha inoltre argomentato contro lo ius scholae e lo ius soli, richiamando l’attenzione su un aspetto pratico: la cittadinanza, nella maggior parte dei paesi, è legata a quella della famiglia per evitare situazioni di disagio in caso di ritorno nel paese d’origine dei genitori. La Meloni ha dichiarato che “non è questa la soluzione” per affrontare il tema, ma ha riconosciuto che ci sono criticità nei tempi burocratici per ottenere la cittadinanza una volta maturato il diritto, definendo questa questione una priorità da risolvere.
Possibili sviluppi futuri per migliorare la concessione della cittadinanza italiana
La dichiarazione di Meloni lascia intravedere un punto di attenzione del Governo: ridurre i tempi per il rilascio della cittadinanza a coloro che già ne hanno diritto. Secondo il Presidente, la lunghezza delle procedure è un segnale che richiede interventi concreti. Sebbene questa posizione non risponda direttamente alle richieste di una riforma per ampliare i criteri di accesso, indica una volontà di migliorare almeno una parte del sistema attuale. Vedremo cosa verrà fatto realmente.
Vi ricordate questa campagna promossa da alcuni giovani della seconda generazione e tante altre persone ed associazioni. Le firme sono state raccolte in pochi giorni ed adesso si stanno avvicinando le successive tappe verso il referendum cittadinanza come viene spiegato in questo video.
Il tema della cittadinanza resta centrale nel dibattito politico e sociale italiano. Le parole di Giorgia Meloni confermano la linea conservatrice del Governo, che privilegia la stabilità dell’impianto legislativo attuale. Tuttavia, la questione dei tempi di attesa potrebbe rappresentare una finestra per avviare discussioni più ampie, che potrebbero coinvolgere non solo gli attori politici, ma anche la società civile e le associazioni che si occupano di diritti dei migranti e integrazione.
Intanto, tutti coloro che aspettando la cittadinanza italiana dovranno sempre fare attenzione affrontando le lunghe procedure di rinnovo del permesso di soggiorno perché non è possibile fare il giuramento per diventare cittadino italiano senza avere un permesso di soggiorno in corso di validità. Per altri dettagli, GUARDA QUESTO VIDEO:
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Reportage realizzato da Gamaliel NIYONSABA
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