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In questo momento il mondo intero, finalmente, ha un solo obiettivo: sconfiggere il coronavirus per evitare l’estinguersi dell’umanità intera. L’Europa in particolare è uno dei continenti più colpiti da questa pandemia da coronavirus. Tra i paesi più colpiti in Europa, purtroppo, al primo ci sta l’Italia. Sulla stessa lista ci troviamo anche la Spagna e il Portogallo e tanti altri paesi europei. Prima della pandemia da coronavirus un altro problema comune era l’immigrazione.
In questo momento non si parla più di questo problema che, se non è ben gestito, potrebbe compromettere anche la lotta alla propagazione del coronavirus. Il problema dell’immigrazione potrebbe anche diventare un problema sanitario. Come? Il Portogallo lo ha capito ed ha ha deciso di agire subito. Come? Vediamolo insieme.
Infatti, secondo regolamento di Dublino e le leggi di tanti paesi europei, ogni immigrato che non ha ancora il suo permesso di soggiorno non ha neanche diritto di aver assistenza sanitaria. Tanti in caso d’urgenza vitale vanno al pronto soccorso, anche se in alcune regioni d’Italia non viene seguito e curato chi non ha la tessera sanitaria e per avere questa tessera sanitaria bisogna essere in possesso d’un valido permesso di soggiorno. Fino adesso, la stessa cosa succedeva anche in Portogallo.
Per ben fronteggiare la pandemia di coronavirus, secondo l’agenzia d’informazione Reuters, il governo portoghese ha deciso di dare gli stessi diritti all’assistenza sanitaria dei cittadini portoghesi ed immigrati con regolare permesso di soggiorno anche a tutte le persone che hanno fatto la richiesta di protezione e di rilascio del primo permesso di soggiorno.
Concretamente, da lunedì 30 marzo fino almeno al primo luglio 2020, ogni persona che dimostri che ha fatto la richiesta di essere regolarizzata in Portogallo avrà diritto all’assistenza sanitaria anche se la sua pratica non è ancora conclusa.
“Le persone non dovrebbero essere private dei loro diritti alla salute e al servizio pubblico solo perché la loro domanda non è stata ancora elaborata“, ha detto a Reuters Claudia Veloso, portavoce del Ministero degli Affari Interni. “In questi tempi eccezionali, i diritti dei migranti devono essere garantiti“.
Secondo la stessa agenzia d’informazione, tutti i richiedenti, inclusi i richiedenti asilo, devono solo fornire la prova di una richiesta in corso per qualificarsi, garantendo loro l’accesso al servizio sanitario nazionale, le prestazioni sociali, i conti bancari e i contratti di lavoro e affitto.
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La decisione del governo portoghese è unica nel suo genere in Europa, specialmente in questo momento in cui tanti stati si stanno chiedendo perché l’Unione Europea non agisce velocemente per aiutarli a fermare la propagazione del pandemia da coronivus o COVID-19. Speriamo che questa decisione aiuti anche gli altri stati a ricordarsi dei diritti all’assistenza, sanitaria, sociale ed economica di coloro che hanno le pratiche di richieste di permesso di soggiorno che sono congelate nelle questure. Garantire questi diritti aiuterebbe anche a contenere la propagazione di questa pandemia. A cosa aspettarsi in Italia?
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