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Nelle precedenti pubblicazioni abbiamo seguito da vicino le novità introdotte dal Decreto Legge 145/2024, il quale ha abolito l’obbligo di attendere l’emanazione del decreto flussi per ottenere la conversione di specifici permessi di soggiorno, come quello per lavoro stagionale o il permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo rilasciato da un altro Stato UE. Grazie a questi cambiamenti, i lavoratori e le aziende hanno ora a disposizione maggiore flessibilità. In questa guida esploreremo dettagliatamente i settori produttivi che, secondo il decreto flussi 2025, consentono l’ingresso di cittadini stranieri per motivi di lavoro subordinato non stagionale, con indicazioni specifiche su requisiti, procedure e dettagli pratici per ciascun settore. Intanto, per la conversione, le principali novità sono in questo video:
Settori produttivi per lavoro subordinato non stagionale
Per l’anno 2025, sono confermati i seguenti settori occupazionali che possono assumere cittadini di paesi terzi per lavoro subordinato non stagionale, con l’uso del modello di domanda B2020:
- Autotrasporto merci per conto terzi
- Edilizia
- Settore turistico-alberghiero
- Meccanica
- Telecomunicazioni
- Industria alimentare
- Cantieristica navale
- Trasporto passeggeri con autobus
- Pesca
- Servizi di acconciatura
- Servizi di elettricisti
- Servizi di idraulici
Oltre a questi settori, il D.P.C.M. 27 settembre 2023, all’articolo 6, comma 4, lettera c, stabilisce l’attribuzione di 9.500 quote per lavoratori subordinati non stagionali nei settori dell’assistenza familiare e socio-sanitaria, rispondendo a una crescente domanda in ambiti di assistenza personale, per i lavoratori conosciuti come colf e badanti nel settore di lavoro domestico.
1.1 Settore dell’autotrasporto merci e trasporto passeggeri nel decreto flussi 2025
Per il settore dell’autotrasporto merci per conto terzi e per il trasporto passeggeri tramite autobus, è consentito presentare domanda di nulla osta per cittadini dei Paesi elencati nell’articolo 6, comma 3, lettera a, del D.P.C.M. 27/09/2023. È però necessario che i lavoratori siano in possesso di patenti di guida che risultino equipollenti e convertibili in Italia, secondo gli accordi di reciprocità vigenti con specifici paesi. Gli attuali accordi esistono con: Albania, Algeria, Marocco, Moldova, Repubblica di Corea (per le patenti di categoria D), Repubblica di Macedonia del Nord, Tunisia e Ucraina. Per aggiornamenti su questi accordi, si può consultare il sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Requisiti specifici per le patenti accettati nel decreto flussi 2025:
I lavoratori autisti dovranno possedere patenti professionali che siano equivalenti alle categorie richieste:
- Per l’autotrasporto merci per conto terzi: i lavoratori devono possedere patenti di categoria CE, provenienti dai paesi sopra elencati.
- Per il trasporto passeggeri tramite autobus: le patenti richieste includono le categorie C1, C (anche speciale), C1E, CE, D1, D, D1E e DE.
Trascorso un anno dall’acquisizione della residenza in Italia, il lavoratore dovrà convertire la patente nella corrispondente categoria italiana.
Formazione obbligatoria per la Carta di Qualificazione del Conducente (CQC)
Le imprese di trasporto dovranno dimostrare che i conducenti abbiano completato gli adempimenti formativi necessari per ottenere la Carta di Qualificazione del Conducente (CQC). Questo requisito, regolato dal Decreto Legislativo n. 50/2020 e dal DM MIMS 30 luglio 2021, è essenziale per abilitare il conducente a operare sul territorio italiano.
Nel caso del trasporto internazionale di merci per conto terzi, la formazione deve includere anche il rilascio dell’attestato di conducente, che presenta il codice “95” richiesto dall’Unione Europea. Questo codice viene rilasciato dagli Ispettorati Territoriali del Lavoro in base all’articolo 22, comma 6, lettera a, del Decreto Legislativo n. 286/2005.
Durata dei contratti di lavoro e conversione delle patenti
- I conducenti con patente non comunitaria (categorie C1, C, C1E, CE, D1, D, D1E e DE) e in possesso della CQC possono condurre veicoli immatricolati in Italia per conto di un’impresa italiana per un massimo di un anno dalla data di acquisizione della residenza in Italia. Successivamente, è obbligatorio convertire la patente.
- Se il lavoratore è già in possesso di una patente comunitaria valida e della CQC, può ottenere un contratto a tempo indeterminato.
Requisiti per le imprese richiedenti
Le aziende di trasporto devono essere regolarmente iscritte nei registri pertinenti:
- Registro Elettronico Nazionale (R.E.N.), in conformità con il Regolamento CE n. 1071/2009.
- Albo degli autotrasportatori di cose per conto terzi (per il trasporto merci), con licenza comunitaria in corso di validità per trasporti internazionali, in linea con la legge n. 298/1974.
Una recente circolare del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) del 6 novembre 2023 prevede che i conducenti con patenti di Stati non comunitari e assunti da aziende italiane possano ottenere o rinnovare la CQC esibendo la ricevuta di richiesta del permesso di soggiorno.
1.2 Settore dell’assistenza familiare nel decreto flussi 2025
Nel settore dell’assistenza familiare, le domande di nulla osta per lavoro subordinato possono essere presentate con contratti a tempo determinato o indeterminato, con orario sia pieno che parziale. La retribuzione dovrà essere conforme al Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per il lavoro domestico e, in ogni caso, non dovrà essere inferiore al minimo previsto per l’assegno sociale (534,41 euro mensili per il 2024).
Requisiti reddituali del datore di lavoro nel settore di assistenza familiare previsti dal decreto flussi 2025
Il datore di lavoro dovrà dimostrare una capacità economica sufficiente:
- Per un datore singolo, il reddito imponibile annuo non può essere inferiore a 20.000 euro.
- Per famiglie con più componenti, il limite sale a 27.000 euro.
Nel calcolo del reddito possono essere inclusi i redditi del coniuge, dei parenti fino al secondo grado, anche se non conviventi, e redditi esenti certificati (ad esempio, l’assegno di invalidità). Questi requisiti non sono necessari per i datori di lavoro affetti da patologie o disabilità che limitano l’autosufficienza.
Richiedenti idonei per il nulla osta nel lavoro domestico per il decreto flussi 2025
Le domande di nulla osta possono essere presentate da:
- persone singole facenti parte del nucleo familiare dell’assistito;
- rappresentanti di convivenze strutturate (ad esempio, comunità religiose, convivenze militari, case famiglia, comunità di recupero e/o assistenza per disabili).
1.3 Settore dell’Assistenza Socio-Sanitaria nel decreto flussi 2025
Per il settore socio-sanitario, l’istanza di nulla osta deve fare riferimento ai contratti collettivi applicabili per i dipendenti delle imprese del settore, inclusi i lavoratori che forniscono assistenza socio-sanitaria a persone autosufficienti e non. In questo caso, il datore di lavoro può essere una associazione, fondazione, ente o istituzione di assistenza e beneficenza.
Requisiti reddituali per le imprese nel settore dell’assistenza socio-sanitaria previsti nel decreto flussi 2025
- Per le imprese individuali, è richiesto un reddito imponibile di almeno 30.000 euro annui.
- Per le società o gli enti, il fatturato minimo deve rispettare le indicazioni stabilite nella Circolare INL n. 3 del 5 luglio 2022.
Altre novità sono state annunciate qui:
Infine, questa guida ha fornito un’analisi approfondita dei settori non stagionali coperti dal decreto flussi 2025, con particolare attenzione alle specifiche per ciascun settore produttivo e agli obblighi formativi e documentali per i lavoratori stranieri. Nella prossima pubblicazione ci occuperemo dei settori che prevedono assunzioni per lavoro stagionale, completando così il quadro delle opportunità previste per l’anno 2025. Se hai bisogno di assistenza o consulenza sul decreto flussi e tutti gli altri tipi di permesso di soggiorno, non esitare a contattarci, ti assisteremo in poco tempo.
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