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Un nuovo tipo di permesso di soggiorno si aggiunge a tanti tipi di permesso di soggiorno di cui abbiamo parlato nelle precedenti pubblicazioni su questo sito. Con l’uscita di un nuovo decreto interministeriale che disciplina l’ingresso e il soggiorno in Italia dei lavoratori a distanza altamente qualificati, è stato introdotto un quadro normativo per consentire ai nomadi digitali e ai lavoratori da remoto non appartenenti all’Unione europea di stabilirsi nel paese. Di seguito, forniamo una guida dettagliata su questo nuovo permesso di soggiorno.
Definizioni di alcuni termini per capire questo nuovo tipo di permesso di soggiorno:
Per comprendere appieno il decreto, è fondamentale chiarire alcune definizioni chiave:
- Cittadino di un paese terzo: Si riferisce a chiunque non sia cittadino dell’Unione europea.
- Attività lavorativa altamente qualificata: Indica l’attività svolta da uno straniero che possiede i requisiti di formazione ed esperienza stabiliti dalla legge italiana.
- Nomade digitale: Uno straniero che svolge un’attività lavorativa autonoma utilizzando strumenti tecnologici che consentono di lavorare da remoto. In seguito vedremo i requisiti richiesti ai lavoratori nomadi digitali di vivere e lavorare soggiornando regolamente in Italia
- Lavoratore da remoto: Uno straniero che svolge un’attività lavorativa subordinata o di collaborazione utilizzando strumenti tecnologici per il lavoro da remoto. Anche per questa tipologia di lavoro da remoto vediamo subito dopo le condizioni e requisiti richiesti al lavoratore ed al datore di lavoro per assicurare un soggiorno regolare di una lavoratrice o lavoratore da remoto in Italia.
- Impresa anche non residente: Si riferisce a un datore di lavoro o committente che svolge un’attività economica organizzata, anche al di fuori del territorio italiano. Questo vuole dire che per quanto riguarda il lavoro da remoto, il datore di lavoro o l’azienda o impresa non deve per forza essere residente sul territorio italiano. Qui sotto ci troverai tutti gli altri requisiti e le condizioni in cui si deve svolgere questo lavoro e quali sono le garanzie devono essere messe a disposizione da questo datore di lavoro.
Requisiti per il rilascio del visto di ingresso e del permesso di soggiorno per nomade digitale o lavoratore da remoto in Italia:
Il decreto 29 febbraio 2024, intitolato “Modalità e requisiti per l’ingresso ed il soggiorno dei cittadini di Stati non appartenenti all’Unione europea che svolgono un’attività lavorativa altamente qualificata attraverso l’utilizzo di strumenti tecnologici che consentono di lavorare da remoto“, stabilisce i seguenti requisiti per l’ingresso e il soggiorno dei nomadi digitali e dei lavoratori da remoto:
- Reddito minimo annuo: I lavoratori devono dimostrare di avere un reddito annuo non inferiore al triplo del livello minimo previsto per l’esenzione dalla spesa sanitaria. Questo vuole dire che devono dimostrare un reddito tre volte superiore all’importo annuo dell’assegno sociale. L’importo di quest’assegno viene valutato ogni anno.
- Assicurazione sanitaria: Devono disporre di un’assicurazione sanitaria valida per il territorio nazionale e per il periodo del soggiorno. Come lo vedremo in seguito, l’assicurazione deve avere una durata minima di un anno.
- Documentazione di alloggio: Deve essere presentata una documentazione relativa alle modalità di sistemazione alloggiativa. Su questo, puoi vedere i requisiti inerenti al certificato per idoneità alloggiativa di cui abbiampo parlato anche in questo video pubblicato sul nostro canale YouTube:
- Esperienza pregressa: Devono dimostrare un’esperienza pregressa di almeno sei mesi nell’ambito dell’attività lavorativa da svolgere come nomadi digitali o lavoratori da remoto.
- Contratto di lavoro o collaborazione: Devono presentare il contratto di lavoro o collaborazione, o un’offerta vincolante se lavoratori da remoto, che attesti il possesso dei requisiti richiesti.
Richiesta del visto ed esenzioni: I lavoratori possono presentare la richiesta del visto presso l’ufficio diplomatico-consolare competente. Nel caso dei nomadi digitali, non è richiesto un nulla osta provvisorio, mentre per i lavoratori da remoto, non è richiesto un nulla osta al lavoro.
Verifica del rispetto dei requisiti: L’ufficio diplomatico-consolare e la questura competente svolgono verifiche sul rispetto dei requisiti da parte del lavoratore e del datore di lavoro, compresa la verifica delle condanne penali. Le verifiche vengono fatte anche sui lavoratori nomadi digitali, specialmente per verificare la verifica della pericolosità sociale.
Modalità per il rilascio del permesso di soggiorno per lavoratori da remoto e nomadi digitali:
Una volta soddisfatti i requisiti per il visto di ingresso, i nomadi digitali e i lavoratori da remoto possono richiedere il permesso di soggiorno secondo le seguenti modalità:
- Quando bisogna fare la richiesta alla questura? Il permesso deve essere richiesto direttamente alla questura della provincia in cui si trova lo straniero entro otto giorni lavorativi dall’ingresso nel territorio italiano.
- Rilascio e durata del permesso di soggiorno: Il permesso viene rilasciato utilizzando i soliti mezzi a tecnologia avanzata e ha una durata massima di un anno, rinnovabile annualmente se mantengono i requisiti.
Verifiche delle disposizioni contributive e fiscali:
La questura effettua verifiche sul rispetto delle disposizioni contributive e fiscali:
- Comunicazione agli enti competenti: Viene trasmessa una copia del contratto di lavoro o collaborazione all’Ispettorato territoriale del lavoro, alle competenti sedi territoriali dell’Istituto nazionale di previdenza sociale e dell’Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro.
- Attribuzione del codice fiscale per lavoratore da remoto e nomade digitale: La questura genera e comunica il codice fiscale in fase di rilascio del permesso di soggiorno.
- Partita IVA: I nomadi digitali possono richiedere l’attribuzione di una partita IVA e questa viene rilasciata dalla questura al momento del rilascio del permesso di soggiorno.
- Comunicazione all’Agenzia delle Entrate: La questura comunica il rilascio del permesso di soggiorno all’Agenzia delle Entrate per le necessarie verifiche fiscali.
- Sanzioni: In caso di violazioni delle disposizioni fiscali, l’Agenzia delle Entrate comunica alla questura che ha rilasciato il permesso di soggiorno.
REQUISITI DEL DATORE DI LAVORO E SANZIONI PER MANCANZA DI REQUISITI DA PARTE DEL LAVORATORE
Condanne del datore di lavoro: Il decreto prevede che il visto sia rifiutato o revocato se il datore di lavoro o il committente residente nel territorio italiano risulti condannato negli ultimi cinque anni per determinati reati. Questi reati includono, ma non sono limitati a, quelli definiti dall’art. 22, comma 5-bis, del testo unico. È importante che il datore di lavoro non abbia riportato condanne per tali reati, al fine di garantire l’ottenimento o il mantenimento del permesso di soggiorno per il lavoratore.
Doveri del datore di lavoro: Inoltre, il datore di lavoro è tenuto a fornire una dichiarazione sottoscritta e corredata da una copia di un documento di riconoscimento in corso di validità che attesti l’assenza di condanne a suo carico per i suddetti reati negli ultimi cinque anni. Questa dichiarazione è necessaria per la verifica delle autorità competenti e viene utilizzata come parte del processo decisionale per il rilascio del visto da parte delle autorità diplomatiche o consolari italiane nel paese di origine del lavoratore e per il rilascio del permesso di soggiorno al lavoratore quando il lavoratore da remoto è già in Italia.
Sanzioni per mancanza di requisiti da parte del lavoratore: Se il lavoratore non soddisfa i requisiti richiesti per l’ingresso e il soggiorno nel territorio italiano, il permesso di soggiorno può essere rifiutato o revocato. Inoltre, se il permesso di soggiorno è già stato rilasciato e il lavoratore non mantiene i requisiti o le condizioni specificate nel decreto, il permesso può essere revocato. È fondamentale che il lavoratore mantenga i requisiti stabiliti per garantire la validità del suo permesso di soggiorno e la sua conformità alle leggi italiane.
Questi requisiti e sanzioni mirano a garantire che i lavoratori stranieri altamente qualificati, inclusi i nomadi digitali e i lavoratori da remoto, siano protetti e che i datori di lavoro rispettino determinati standard legali. La conformità a tali requisiti è essenziale per garantire un’occupazione legale e un soggiorno regolare in Italia.
Infine, questa guida fornisce una panoramica esaustiva sul nuovo permesso di soggiorno per nomadi digitali e lavoratori da remoto, offrendo chiarezza sui requisiti, sulle modalità di richiesta e sulle verifiche necessarie. Se hai bisogno di assistenza o consulenza, non esitare a contattarci per guidarti e consigliarti la vera procedura che bisogna seguire per ottenere o rinnovare il permesso di soggiorno in Italia.
Sintesi realizzata da Gamaliel NIYONSABA, Fondatore del sito www.permessodisoggiorno.org
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