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Malgrado i colpi della crisi economica, l’Italia ha ancora le opportunità da offrire e da sfruttare al meglio. Uno dei modi per affrontare la crisi nel settore di lavoro è offrire dei mezzi per tirocinio e formazione professionale. Nel mese di novembre 2014 un decreto è stato firmato per permettere a 15.000 giovani di poter venire in Italia sia per concludere il loro ciclo di studio, sia per seguire corsi di formazione professionale.
Diversamente agli anni precedenti, il nuovo decreto per l’ingresso dei cittadini stranieri per frequentare i corsi di formazione professionale o tirocinio presso le aziende italiane non è soltanto per un anno. Ha una validità triennale, cioè di 3 anni. Parte dal 2014 per concludersi nel 2016, salvo altra proroga.
Il decreto distingue due categorie di visti che saranno rilasciati per un totale di 15.000 visti:
- 7500 visti d’ingresso per partecipare ai corsi di formazione che dovranno essere organizzati dagli enti od organizzazioni riconosciuti ed abilitati per offrire i corsi di formazione professionale alla fine di cui viene rilasciato un certificato con le competenze acquisite o con una qualifica. N.B: Bisogna sempre tenere in conto che ci sono alcune aziende che pretendono di offrire dei corsi di formazione professionale, ma i loro certificati non sono riconosciuti dalle istituzioni come la Regione. Bisogna fare attenzione nella scelta dell’ente od organizzazione formatrice.
- 7500 visti d’ingresso per fare un tirocinio alla fine d’un percorso formativo e di studio iniziato nel paese di origine. Anche in questo caso, questi tirocini devono essere attivati dagli enti riconosciuti come le associazioni o cooperative senza scopo di lucro, i centri per l’impiego, le università, …
Come presentare la domanda e quali sono i documenti richiesti?
Tutti gli interessati devono presentare presso l’ambasciata italiana o il consolato italiano la loro domanda che comprende tutti i documenti inerenti al corso di formazione professionale o al tirocinio che intendono svolgere, il passaporto in corso di validità, dimostrazione di un mezzo di sostentamento economico, disponibilità d’un alloggio e d’una copertura sanitaria od assicurazione. La documentazione sarà studiata e verificata per, infine, rilasciare un visto d’ingresso per motivo di studio.
Entro i primi 8 giorni della loro presenza in Italia, i nuovi studenti o tirocinanti dovranno presentare alla questura della provincia in cui si troveranno la richiesta del rilascio del permesso di soggiorno per motivo di studio.
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Possibilità di rimanere in Italia
Alla fine della formazione o del tirocinio, questi nuovi cittadini potranno prolungare il loro soggiorno in Italia a condizione che abbiano trovato un lavoro che permette di guadagnare un reddito non inferiore all’importo dell’assegno sociale dell’anno in corso. In questo modo, potranno richiedere la conversione del loro permesso di soggiorno per motivo di studio in permesso di soggiorno per motivo di lavoro. Il permesso di soggiorno da convertire deve ancora essere in corso di validità. Esiste anche la possibilità richiedere un permesso di soggiorno per attesa occupazione, ma bisogna dimostrare di avere un sostentamento o delle risorse economiche sufficienti per mantenersi almeno per un anno.
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In qualità di responsabile di una struttura formativa accreditata in Regione Campania, come posso verificare la sussistenza dei requisiti d’istruzione minimi per la partecipazione a corsi di formazione professionale autofinanziata?
Quale documentazione in riferimento al grado d’istruzione pregresso, deve presentare il candidato straniero per poter accedere ad un percorso formativo che preveda il rilascio di attestato di qualifica professionale?
Buongiorno mio marito e io abbiamo perso il permesso di soggiorno della nostra bambina che è in questo momento è al mio paese..come posso fare per avere una copia del suo permesso e quanto tempo ci vuole..grazie per la risposta
Salve, Jessica. In questo caso bisogna richiedere il duplicato seguendo le indicazioni che troverai qui: http://permessodisoggiorno.org/come-richiedere-il-duplicato-della-carta-o-del-permesso-di-soggiorno/
Il tempo varia secondo le questure, ma non ci vuole molto visto che si tratta d’un duplicato. Auguri per tutto ed a presto!
La domanda sorge spontanea: questi giovani come possono di mostrare di avere un mezzo di sostentamento economico, disponibilità di un alloggio e d’una copertura sanitaria od assicurazione, senza la possibilità di percepire una borsa studio che li accompagni costantemente in tutto loro percorso? Conosco giovani studenti provenienti da Paesi non Eu che a stento ricevono una borsa di studio con ritardi incredibili ma che ogni sei mesi devono rinnovare il permesso di studio e pagare le tasse universitarie.
Vi sembra che abbia senso?
Salve, Roberta.
La tua preoccupazione ha senso. Spesso le opportunità vengono messe a disposizione, ma mancano i mezzi necessari per conquistarle. Per questo motivo, verrà a studiare in Italia chi ha già i mezzi economici o chi sarà fortunato di avere una borsa di studio per coprire tutte le spese necessarie. In Italia gli immigrati pagano davvero tanti soldi e nessun ne è riconoscente, anzi. Ecco, per esempio, i costi dei diversi tipi di permesso di soggiorno.
Chi non ha soldi fa fatica a vivere in questo paese.
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Cordiali saluti ed alla prossima.