2 NOVITÀ ASSOLUTE NEL DECRETO FLUSSI 2022 – 2023 PER OTTENERE IL PERMESSO DI SOGGIORNO

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Il decreto flussi atteso in quest’anno 2023 ha promesse di tante opportunità non soltanto per ottenere il nulla osta ed il visto d’ingresso per motivo di lavoro in Italia, ma anche per la conversione di alcuni tipi di permesso di soggiorno in corso di validità rilasciati per altri motivi specifici in permesso di soggiorno per lavoro subordinato od autonomo. In quest’articolo vediamo 2 novità che ci troveremo per la prima volta. Vediamo anche l’impatto qui queste 2 misure sul risultato finale del decreto flussi 2023. Ci saranno tanti o pochi permessi di soggiorno che veranno rilasciati?

1. La prima novità è l’asseverazione nel decreto flussi. Di cosa si tratta?

L’asseverazione nel decreto flussi è una dichiarazione resa dal datore di lavoro che assume un lavoratore straniero in Italia. Con questa dichiarazione, il datore di lavoro si assume la responsabilità di garantire al lavoratore straniero le condizioni di lavoro e di alloggio previste dalla normativa italiana. In particolare, l’asseverazione serve a garantire che il lavoratore straniero non sia sfruttato e che sia trattato allo stesso modo dei lavoratori italiani.

Asseverazione del datore di lavoro durante il decreto flussi per assumere un lavoratore straniero senza permesso di soggiorno senza nulla osta e visto per lavorare in Italia

L’asseverazione è un documento che deve essere presentato insieme alla domanda di nulla osta per avere il permesso di soggiorno per il lavoratore straniero e deve contenere informazioni specifiche, quali:

  • descrizione dell’attività lavorativa;
  • retribuzione prevista;
  • durata del contratto di lavoro;
  • alloggio previsto per il lavoratore straniero;
  • eventuali contributi previdenziali o assicurativi a carico del datore di lavoro.

Inoltre, l’asseverazione deve essere sottoscritta dal datore di lavoro e deve essere accompagnata da copia del contratto di lavoro regolarmente registrato e da copia della dichiarazione di disponibilità alloggio. L’asseverazione è una parte importante del processo di richiesta del permesso di lavoro per un lavoratore straniero, poiché attesta che il datore di lavoro ha preso in considerazione tutti gli aspetti legati alla sicurezza e al benessere del lavoratore straniero e che si impegna a rispettare tutte le leggi e le normative italiane in materia di lavoro.

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Infatti, secondo la  Circolare INL n.3/2022, in riferimento all’ art. 44 del D.L. n. 73/2022, “semplificazione delle verifiche per l’ingresso di personale extracomunitario”, dando indicazioni sulla procedura di “asseverazione”, ossia la procedura di verifica dei requisiti dei datori di lavoro che verrà eseguita da consulenti del lavoro e organizzazioni datoriali.

I consulenti del lavoro e organizzaioni datoriali devono osservare i criteri che le verifiche devono seguire per determinare la capacità dell’impresa di assumere personale. I criteri sono:

  • capacità patrimoniale,
  • equilibrio economico-finanziario,
  • fatturato,
  • numero dei dipendenti e
  • tipo di attività svolta dall’impresa.

Allora cosa vogliono significare questi criteri di verifiche durante l’asseverazione nel decreto flussi?

  • La capacità patrimoniale si riferisce alla capacità dell’impresa di sostenere gli oneri legati all’assunzione del personale richiesto e di mantenere una struttura patrimoniale equilibrata.
  • L’equilibrio economico-finanziario si riferisce alla capacità dell’impresa di far fronte agli obblighi di pagamento e agli investimenti necessari.
  • Il fatturato si riferisce alla somma dei ricavi ottenuti dall’impresa attraverso cessioni di beni e/o prestazioni di servizi.
  • Il numero di dipendenti si riferisce alla quantità di personale dipendente mediamente occupato negli ultimi due anni,
  • Il tipo di attività svolta dall’impresa si riferisce alla natura continua o stagionale dell’attività.

Una serie di documenti e dichiarazione viene richiesta al datore di lavoro durante l’assenverazione. Ci troviamo, per esempio, il Documento unico di regolarità contributiva (DURC). Se vuoi approfonidre ancora la procedura e tutti i punti che i professionisti devono verificare durante l’asseverazione nel decreto flussi, allora leggi la circolare dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro cliccando qui.

2. La seconda novità riguarda il coinvolgimento dei centri per l’impiego nel decreto flussi

Negli anni passati, durante il decreto flussi i centri per l’impiego non erano coinvolti per convocare i lavoratori che chiedono il nulla osta per avere il visto per l’Italia. Infatti, la procedura era abbastanza semplice perché i datori di lavoro non avevano nessun obbligo di avere il via libera del centro per l’impiego per fare la domanda online.

Secondo la decesione dell’attuale governo, prima bisogna verificare che non ci sono i cittadini italiani che possono fare questo lavoro. Se non ci sono bisogna vedere se non ci sono stranieri regolari presenti sul territorio italiano che hanno lo stesso profilo dello straniero che si vuole fare arrivare dall’estero. Allora se il centro per l’impiego della zona dove il datore di lavoro ha fatto richiesta del personale tramite il modulo di ANPAL, allora avrà diritto di partecipare nel decreto flussi. NB: Questo non vale per il settore di lavoro stagionale e per coloro che hanno seguito i corsi di formazione finanziate dall’Italia nei loro paesi di origine. Clicca qui per approfondire questo.

Speriamo che questi processi vengano velocizzati, altrimenti anche questo decreto flussi durerà tanti anni come la sanatoria del 2020 che non è ancora finita, senza dare possibilità ai datori di lavoro di trovare personale velocemente, specialmente nell’ambito di lavoro stagionale che richiede poco tempo di azione, come nella raccolta frutta o verdura in agricoltura.

Infine, risulta evidente che questi controlli (asseverazione e richiesta del personale al centro per l’impiego) potranno scoraggiare alcuni datori di lavoro e questo potrà indebolire la partecipazione nel decreto flussi, preferendo di fare lavorare in nero per salvare la sua attività. I permessi di soggiorno previsti non verrebbero rilasciati perché tante quote non sarebbero assegnate per colpa di mancata partecipazione. Chi vivrà vedrà.

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