PUBBLICATO IL DECRETO FLUSSI 2022 – 2023: QUOTE, SETTORI DATA DEL CLICK DAY PER INVIARE LE DOMANDE

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Dopo alcune settimane di attesa, finalmente il decreto flussi 2022 per l’anno 2023 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale dando alcuni chiarimenti che tanti datori di lavoro e condidati lavoratori aspettavano. Questo decreto flussi deve anche essere l’occasione di entrare in Italia per alcuni tipi di lavoro che vedremo qui sotto e la conversione di alcuni tipi di permesso di soggiorno in permesso di soggiorno per motivo di lavoro subordinato o lavoro autonomo. In quest’articolo vediamo i punti importanti che bisogna conoscere da subito, specialmente i nuovi settori di attività che sono incluse in questo decreto flussi e la nuova procedura che è stata introdotta.

Anche il settore turistico alberghiero fra i settori del decreto flussi 2023 dove troviamo anche la meccanica, le telecommunicazioni e cantieristica navale come nuovi settori di questo decreto flussi 2023

Infatti, è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. n. 21 del 26 gennaio 2023, il DPCM (cioè il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) del 29 dicembre 2022 con cui sono state fissate le quote dei lavoratori stranieri che possono fare ingresso in Italia per lavorare. Come ve lo abbiamo detto, sono state confermate 82.705 quote che saranno suddivise in diverse categorie. Vediamo le principali suddivisioni o ripartizioni di queste quote:

  • 44.000 quote: ingressi per motivo di lavoro stagionale nei settori di agricoltura e turistico-alberghiero;
  • 38705 quote: ingressi per lavoro non stagionale e lavoro autonomo di cui 30105 quote per lavoro subordinato non stagionale nei settori dell’autotrasporto, dell’edilizia e turistico-alberghiero, della meccanica, delle telecomunicazioni, dell’alimentare e della cantieristica navale dei paesi che hanno sottoscritto o stanno per sottoscrivere specifici accordi di cooperazione in materia migratoria.

I settori nuovi che sono stati introdotti in questo decreto flussi 2022 per 2023 sono quindi meccanica, telecomunicazioni, alimentare e cantieristica navale. Questo vuole dire che le restanti 8600 quote sono destinate al lavoro autonomo sia per i nuovi ingressi che per la conversione di alcuni tipi di permesso di soggiorno in permesso di soggiorno per motivo di lavoro autonomo. 

La ripartizione dettagliata (regione e provincia) di queste quote dovrebbe arrivare nei prossimi giorni in una circolare del Ministero dell’Interno e del Ministero del Lavoro. Vi terremo aggiornati anche su questo.

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Tra le novità previste in questo decreto flussi ci sta anche l’obbligo dei datori di lavoro di fare una richiesta di personale al Centro per l’Impiego competente della loro zona, ma quest’obbligo non riguarda il lavoro stagionale e l’ingresso dei lavoratori formati nei loro paesi di origine. Avevamo perlato di queste novità in questo video che puoi rivedere qui sotto:

Questa richiesta del personale ha l’obiettivo di verificare che non vi siano altri lavoratori già presenti sul territorio nazionale disponibili a ricoprire il posto di lavoro per cui si ha intenzione di assumere il lavoratore che si trova all’estero.

Come si svolge la richiesta del personale al Centro per l’Impiego nel decreto flussi e quanto bisogna aspettare? 

Secondo quanto pubblicato nella Gazzetta Ufficiale inerente questo decreto flussi 2022 – 2023, finalmente abbiamo alcuni chiarimenti per quanto riguarda questa novità introdotta dal Governo di Georgia Meloni. Bisognerà utilizzare un apposito modulo messo a disposizione dall’ANPL.

Ci sono alcune condizioni per procedere alla richiesta di nulla osta da parte del datore di lavoro:

  • Se il Centro per l’impiego non risponde alla richiesta presentata, entro quindici (15) giorni lavorativi dalla data della domanda;
  • Se il lavoratore inviato dal centro per l’impiego non si presenta, salvo giustificato motivo, al colloquio di selezione, decorsi almeno venti giorni (20) lavorativi dalla data della richiesta.
  • Se il lavoratore segnalato dal centro per l’impiego non è per il datore di lavoro idoneo al lavoro offerto;
  • Se l’esito dell’asseverazione da parte d’un consulente del lavoro, commercialista, avvocato specializzato, etc è favorevole.

In questi casi il datore di lavoro potrà utilizzare un’autocertificazione per dimostrare la sua situazione in merito alla sua richiesta del personale e questa autocertificazione deve essere inviata insieme ad altri documenti richiesta per chiedere il nullaosta. Se il Centro per l’Impiego trova qualcuno che potrebbe fare questo lavoro, allora il datore di lavoro non potrà fare la richiesta in questo decreto flussi, ma dovrà fare lavorare questo personale indicato dal Centro per l’Impiego.

Quando è possibile inviare le domande nel decreto flussi 2022 – 2023?

Il click day o il primo giorno per iniziare ad inviare le domande nel decreto flussi 2023 è il 27 marzo 2023 dalle ore 9:00, cioè 60 giorni dalla pubblicazione di questo decreto flussi nella Gazzetta Ufficiale. Vi ricordiamo che le domande vengono esaminate in ordine cronologico di arrivo.

Secondo quanto previsto nel Decreto Semplificazione, trascorsi 30 giorni dall’invio della domanda, se l’amministrazione non risponde il nulla osta verrà rilasciato automaticamente e verrà inviato alla rappresentanza diplomatica italiana nel paese di origine del lavoratore per rilasciare il visto d’ingresso per motivo di lavoro. Questo visto deve essere rilasciato entro 20 giorni.

Vi daremo altri chiarimenti nei prossimi giorni in modo che possiate essere pronti per iniziare a fare le domande e provare ad avere un permesso di soggiorno per motivo di lavoro in Italia. Vi daremo anche altri chiarimenti su come fare la conversione del permesso di soggiorno già posseduto.

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