Articolo letto 1182 volte!
VUOI RIMANERE AGGIORNATO? Iscriviti alla newsletter qui:
Spesso parliamo non soltanto dei diversi tipi di permessi di soggiorno, ma anche delle diverse procedure che gli stranieri devono seguire o compiere verso la loro integrazione in Italiana. L’iscrizione anagrafica ne parte. L’iscrizione anagrafica è un passo cruciale nell’integrazione di cittadini stranieri in un paese ospitante. In Italia, i titolari di protezione internazionale o protezione speciale godono di diritti specifici in merito all’iscrizione anagrafica. Questo articolo esplora le normative e i diritti associati a questo processo vitale.
Iscrizione anagrafica per tutti:
Secondo le leggi italiane, i titolari di protezione internazionale o umanitaria hanno la possibilità di iscriversi all’anagrafe della popolazione residente, seguendo le stesse procedure applicate agli altri cittadini stranieri. Tuttavia, sono esentati dall’obbligo di presentare un passaporto o un documento equivalente.
Definizione di residenza:
Il concetto di residenza è stabilito dall’articolo 43 del codice civile italiano. Esso si riferisce al luogo in cui una persona ha la sua dimora abituale. In base al Testo Unico sull’immigrazione, i cittadini stranieri possono richiedere l’iscrizione all’anagrafe della popolazione residente come i cittadini italiani, a condizione che dimostrino uno status di soggiorno regolare.
Riforma e riconoscimento dei riritti dei richiedenti asilo in Italia:
Un passo significativo è stato compiuto con il Decreto Legge 130/2020, che ha modificato la normativa precedente. Inizialmente, i titolari di permesso di soggiorno per richiesta d’asilo erano privati del diritto di utilizzare il permesso stesso per l’iscrizione anagrafica. Tuttavia, questa restrizione è stata revocata per allinearsi con la sentenza della Corte costituzionale numero 186 del 9 luglio 2020. Questa sentenza ha dichiarato l’illegittimità di un complesso normativo che negava l’iscrizione anagrafica ai richiedenti asilo.
Garantire il diritto fondamentale:
Poiché i rifugiati politici spesso non possiedono un passaporto, è stato istituito un processo specifico per identificarli e iscriverli all’anagrafe. Questo processo si basa esclusivamente sul permesso di soggiorno. Il Ministero dell’Interno ha chiarito questa procedura attraverso risposte a quesiti. (Vedere la Circolare n.11-bis/2020).
Modalità e vantaggi dell’iscrizione anagrafica:
Le nuove normative stabiliscono il diritto all’iscrizione anagrafica per i richiedenti asilo, sia nelle procedure ordinarie che nelle liste di convivenza. Ciò è particolarmente rilevante per i richiedenti ospitati nei centri di accoglienza. Inoltre, è stata regolamentata anche la questione del rilascio della carta d’identità. I richiedenti protezione internazionale che ottengono l’iscrizione anagrafica ricevono una carta d’identità con una validità di tre anni, limitata al territorio nazionale. Senza la residenza non ci si può iscrivere al centro per l’impiego e non si può aprire una partita IVA.
Annuncio:
La documentazione da presentare per chiedere l’iscrizione anagrafica deve dimostrare il luogo dove si ha scelto la dimora attuale e il regolare soggiorno in Italia. Si tratta quindi del certificato di ospitalità rilasciato da è titolare del contratto di affitto o proprietà della casa oppure dal responsabile del centro di accoglienza dove si vive. Per dimostrare il soggiorno regolare, bisogna dare una copia del permesso di soggiorno temporaneo o provvisorio per richiedenti asilo in corso di validità se si è ancora in attesa della decisione della commissione territoriale competente.
Ecco almeno tre vantaggi di possedere la carta di identità italiana per gli stranieri, anche se non è valida per l’espatrio:
- Riconoscimento Ufficiale: La carta d’identità italiana rappresenta un documento ufficiale che attesta la tua residenza in Italia. Questo è particolarmente importante per gli stranieri che vivono e lavorano nel paese, poiché fornisce un riconoscimento ufficiale del tuo status e della tua presenza legale sul territorio italiano.
- Accesso a Servizi Pubblici: La carta d’identità italiana consente di accedere a una serie di servizi pubblici e strutture, come ospedali, scuole, biblioteche e altre istituzioni. Essa semplifica il processo di identificazione e può essere richiesta come prova d’identità per accedere a tali servizi. Per esempio chi ha la carta d’identità elettronica (CIE) potrebbe accedere ai portali e siti pubblici dove l’accesso è con SPID, CIE e la carta nazionale di servizi (CNS).
- Partecipazione alla Vita Sociale: Possedere una carta d’identità italiana ti permette di partecipare attivamente alla vita sociale e culturale del paese. Puoi partecipare a eventi, iscriverti a associazioni, aprire conti bancari e svolgere molte altre attività che richiedono un documento di identità valido.
Sebbene la carta di identità italiana potrebbe non essere utilizzabile per l’espatrio, i suoi vantaggi all’interno del paese sono considerevoli per garantire una partecipazione completa e una vita più agevole agli stranieri residenti in Italia.
Infine, le normative sull’iscrizione anagrafica dei titolari di protezione internazionale o protezione speciale in Italia rappresentano un passo avanti nel riconoscimento dei diritti umani fondamentali. La possibilità di essere iscritti all’anagrafe, ottenere una carta d’identità e integrarsi nella società italiana è un passo importante verso l’inclusione e il rispetto dei diritti di chi cerca rifugio nel paese. Grazie alla recente riforma legislativa e al riconoscimento dell’utilizzo del permesso di soggiorno per richiedenti asilo per l’iscrizione anagrafica, si crea un ponte verso una maggiore integrazione e riconoscimento dei diritti dei richiedenti asilo. Anche loro devono ricordarsi che hanno un ruolo e doveri importanti nella società italiana per il bene e la sicurezza di tutti.
Fonte: Ministero dell’Interno
HAI UNA DOMANDA E DESIDERI UNA RISPOSTA IN POCO TEMPO?
Articolo letto 1182 volte!