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Recentemente sono arrivate alcune domande da parte dei protagonisti del lavoro domestico in seguito all’annuncio del Governo di rendere obbligatorio il Green Pass per andare al lavoro dal 15 ottobre 2021. Quest’obbligo riguarda anche le colf, badanti, baby sitter, etc che devono avere anche un permesso di soggiorno in corso di validità che permette di lavorare. In seguito, vi presentiamo una selezione delle domande più diffuse ricevute in questi giorni. NB: Le risposte non impegnano in nessun modo. La prima domanda riguarda il datore di lavoro, mentre le altre domande riguardano i lavoratori domestici.
1. Posso assumere la colf e la badante senza Green pass il 15 ottobre?
Sì, a suo rischio e pericolo però. Per iscritto. Oltre alla sanzione per il datore di lavoro e per la colf o badante (da 400 a 1500 euro) bisogna sapere che in caso di sinistro (infezione da rischio biologico), si va dritto dritto in penale del lavoro. Se si accerta la sua corresponsabilità omissione, le cure non saranno pagate da INPS e INAIL ma dal datore di lavoro. L’Istituto farà azione di rivalsa.
2. Cerco lavoro. Posso essere assunta dal 15 ottobre senza Green pass?
No. La badante non ha l’idoneità sanitaria per l’assunzione. Essendo il Green pass obbligatorio ed essendo un documento preassuntivo ex art.4 CCNL alla pari dei documenti di lavoro preassuntivi come il permesso di soggiorno per gli stranieri, lei non può essere assunta da chi svolge correttamente gli adempimenti in forza di disposizioni di legge.
3. Ho l’esenzione dal Green pass. Sono idonea ad essere assunta?
Sì, l’esenzione riguarda l’obbligo vaccinale, non la sua inidoneità psico fisica alla mansione specifica
4. Posso lavorare col solo tampone ogni 2 giorni?
Sì, se il datore di lavoro non si oppone (per iscritto). Serve il consenso del datore di lavoro domestico, in deroga alla disposizione generale, che si riflette sul CCNL.
5. Se non faccio il Green pass entro il 15 ottobre 2021?
Il datore di lavoro potrebbe licenziarla per giusta causa essendo un giustificato motivo soggettivo la mancanza fiduciaria tra le parti che non consente la prosecuzione del rapporto di lavoro
6. Cosa posso fare in opposizione alla mancanza del Green pass al 15 ottobre? Nulla . Il lavoratore o la lavoratrice ha 1 mese di tempo come tutti dal 15 settembre. Può solo dimettersi. E deve dare anche il preavviso. Perdere il lavoro è una sua scelta non un obbligo, ma perderebbe anche la NASPI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego, cioè la disoccupazione), essendo le dimissioni una rinuncia al lavoro .
7. Ho la pratica di cittadinanza in corso. Se non faccio il Green pass ci sono conseguenze?
Se la domanda di cittadinanza è per residenza, essendo un decreto di concessione del ministero dell’interno, lo stesso potrebbe anche ritenere la mancanza del Green pass quale mancato assolvimento degli obblighi di legge e di integrazione sociale. Bisogna valutare.
😎 Anche la questura in caso di rinnovo del permesso fi soggiorno?
Sì, per la parte degli accertamenti di valutazione ai fini del rilascio del titolo di soggiorno sul territorio nazionale.
8. Non ho il Green pass sono in forza da prima o durante la pandemia (mesi / anni) e non intendo farlo. Posso evitare il licenziamento invocando la sospensione dello stipendio come per tutti gli altri CCNL (contratti collettivi nazionali del lavoro)?
No. Il contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) domestico non ha tutele reali a protezione del posto di lavoro. Può essere licenziata e non sospesa .
Fonte: Studio Fois Marco, Consulente del Lavoro. Immigrazionista. (ordine Consulenti di Lavoro n° 307.88 Cagliari) redatto il 17.09.2021
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