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La nomina della dottoressa Cécile Kyenge come Ministro per l’Integrazione ha fatto infuriare le persone che, da tanti anni, si oppongono ad ogni proposta che mira all’integrazione degli stranieri in Italia. Non vedono niente di buono nell’operato degli immigrati, anche se hanno il permesso di soggiorno e la cittadinanza italiana. Vogliono dividere il Paese in due mettendo avanti gli interessi propri presentandoli come se fossero di tutti il Nord! Dimenticano la Costituzione Italiana che chiarisce tutto su come un immigrato può diventare italiano senza che siano presi in considerazioni altri fattori come il colore della pelle e la religione, ma con l’unico obbligo di osservare le leggi come tutti gli altri italiani.
La buona integrazione è la base d’una buona convivenza tra cittadini di diverse provenienze culturali e geografiche. Il compito assegnato alla Dott.sa Cécile Kyenge non è facile perché deve aiutare i cittadini ad uscire dalla solita paura verso il diverso, per vivere una vita in cui l’integrazione deve fare parte della cultura che, fino ad oggi, è stata sempre caratterizzata da propagande ideologiche di alcuni partiti politici.
Dopo avere raccontato la sua storia personale ( famiglia numerosa con 38 fratelli)su come è arrivata in Italia, come ha affrontato i problemi per essere in regola con il permesso di soggiorno, come ha svolto gli studi, … fino a come sta vive questi giorni come Ministro per l’Integrazione del Governo guidato da Enrico Letta. Ecco l’intervista rilasciato alla trasmissione di Rai 3, In 1/2 Ora in cui presenta i punti principali del suo programma per una giusta integrazione non solo degli stranieri Italia, ma anche degli italiani nella società ormai multietinica: dal reato di clandestinità alla cittadinanza ai figli di immigrati nati in Italiia (la ius soli).
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