ALTRE 5 NOVITÀ NEL DECRETO FLUSSI PER OTTENERE IL PERMESSO DI SOGGIORNO

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In questo giorni stiamo analizzando le modifiche volute dall’attuale governo, specialmente in materia dell’immigrazione in Italia con il Decreto Legge n° 20 del 10 marzo 2023. Recentemente vi abbiamo presentato cosa prevede la nuova legge immigrazione sulla nuova durata di alcuni tipi di permesso di soggiorno. Adesso vediamo le 5 novità che sono state introdotte che avranno un impatto importante sui risultati attesi nel decreto flussi.

Prima di iniziare, uno dei motivi che hanno spinto il governo ad a portare nuove modifiche sul regolaremento e la legge attuale è la “straordinaria necessità e urgenza di adottare disposizioni in materia di flussi di ingresso legale dei lavoratori stranieri e di prevenzione e contrasto all’immigrazione irregolare“. Questa necessità ha portato 5 novità nella procedura del decreto flussi come lo vediamo in seguito.

L’art. 1 di questo nuovo decreto legge sull’immigrazione s’intitola “Misure per la programmazione dei flussi di ingresso legale dei lavoratori stranieri” e racchiude le 5 novità in materia del decreto flussi dall’ingresso fino all’ottenimento del permesso di soggiorno.

  • Il decreto flussi non pù per un anno soltanto, ma per un triennio (3 anni): l’articolo 3 del decreto-legislativo 25 luglio 1998, n. 286, cioè del Testo Unico sull’Immigrazione che prevedeva che ogni anno esce il decreto flussi viene modificato. Per questo motivo, per il prossimo decreto flussi, le quote che verranno pubblicate saranno per 3 anni, cioè per il triennio 2023 – 2025. Questo riguarda tutti i settori per lavoro subordinato, anche per esigenze di carattere stagionale e per lavoro autonomo.
  • Serve il parere del Parlamento prima di adottare il decreto flussi triennale: Per approvare questo decreto flussi triennale, è stato deciso che servirà anche il parere del parlamento, oltre tutte le istituzioni ed organizzazioni che vengono consultate per conoscere le necessità del territorio . Per questo, “i pareri delle competenti Commissioni parlamentari sono resi entro trenta giorni dal ricevimento della richiesta, termine decorso il quale il decreto è comunque adottato.” Questo vuole dire che il Parlamento potrebbe opporsi alla decisione del governo, per esempio, sul numero massimo delle quote o dei settori da includere nel decreto flussi, ma la decisone del parlamento deve essere presa entro 30 giorni.

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  • Principali istituzioni coinvolte nella definizione dei flussi di ingresso: la decisone del governo deve fondarsi su “l’analisi del fabbisogno del mercato del lavoro effettuata dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, previo confronto con le organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro maggiormente rappresentative sul piano nazionale“. Questo decreto flussi triennale deve indicare le quote sono per ciascuno degli anni del triennio di riferimento.
  • Possibilità di un decreto flussi nel decreto flussi triennale e rinnovo della domanda: il governo si riserva la possibilità di valutare la necessità e l’opportunità di fare un altro decreto flussi anche durante la fine del triennio, seguendo la stessa procedura di controllo prima dell’approvazione finale. Questo nuovo decreto prenderebbe in considerazione le domande eccedenti i limiti previsto nel decreto flussi triennale, dando la possibilità di rimandare queste istanze. Se la stessa è già stata regolarmente presentata in sede di prima istanza, al momento del rinnovo la domanda non deve essere accompagnato dalla documentazione richiesta. Sarà più facile inviare la domanda a partire dalla seconda volta.
  • Quote preferenziali riservate ad alcuni paesi durante il decreto flussi: i paesi che accettano di fare campagne mediatiche per sensibilizzare i propri cittadini per farli capire “i rischi per l’incolumità personale derivanti dall’inserimento in traffici migratori irregolari“. Lo Stato Italiano è disposto a collaborare al fine di prevenire l’immigrazione irregolare.

Queste novità non sostituiscono le procedure già complicate che ci sono, ma si aggiungono ad esse per mettere in pratica la politica dell’attuale governo italiano. Sta dimenticando tante persone già presenti sul territorio italiano, di cui tanti lavorano in nero con tanta insicurezza e rischio per la loro salute. Prima di pensare ad un decreto flussi triennale, sarebbe stato opportuno regolarizzare coloro che già sono arrivati in Italia e sono pronti a lavorare, pagare i contributi e le tasse se avranno la possibilità di ottenere il permesso di soggiorno. Per questo, serve un’altra sanatoria che non è come quello del 2020 di cui tanti aspettano ancora la risposta a distanza di 3 anni come abbiamo detto anche in questo video sul nostro canale dove puoi iscriverti se non lo hai ancora fatto:

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