NUOVO DECRETO SICUREZZA: ECCO IL SUO CONTENUTO SECONDO IL MINISTRO MATTEO PIANTEDOSI

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Nel panorama delle politiche di immigrazione e sicurezza in Italia, il prossimo “Decreto Sicurezza” si profila come un nuovo capitolo di riforme. In fase di elaborazione da parte del governo, questo provvedimento mira a ridefinire la sicurezza urbana e i diritti dei cittadini. Dopo il precedente decreto del 2018 e le controversie da esso scaturite, il “Decreto Sicurezza” in arrivo affronterà sfide cruciali come il rafforzamento delle forze dell’ordine e il contrasto alla criminalità giovanile. Una particolare attenzione è rivolta alle implicazioni per l’immigrazione e i permessi di soggiorno, suscitando curiosità su come influenzerà la gestione delle politiche migratorie e il destino di coloro che cercano stabilità in Italia. Lo vediamo in dettaglio nei paragrafi successivi.

Nuovo decreto sicurezza voluto da Giorgia Meloni Matteo Salvini Matteo Piantedosi e conseguenze su permesso di soggiorno e stranieri rifugiati

Breve storia dei decreti sicurezza in Italia

Nel 2018, in Italia, il Ministro dell’Interno Matteo Salvini ha proposto e promulgato un decreto legge noto come “Decreto Sicurezza”. Questo decreto è stato ufficialmente denominato “Decreto Legge 4 ottobre 2018, n. 113 – Disposizioni urgenti in materia di ordine e sicurezza pubblica”, ed è stato spesso suddiviso in due parti: il “Decreto Sicurezza” vero e proprio (o Salvini Decree) e il “Decreto Sicurezza Bis”.

Questi decreti contenevano una serie di disposizioni che riguardavano principalmente l’immigrazione, la sicurezza pubblica e il diritto d’asilo. Alcune delle disposizioni più discusse e contestate includevano:

  1. Riduzione dei tempi per le procedure di asilo: Il decreto prevedeva la riduzione dei tempi per la valutazione delle richieste d’asilo e l’espulsione più rapida di coloro che non avevano diritto alla protezione.
  2. Reintroduzione del reato di immigrazione clandestina: Il decreto ripristinava il reato di immigrazione clandestina, rendendo passibile di pena chi si trovava illegalmente sul territorio italiano.
  3. Chiusura dei centri d’accoglienza: Il decreto prevedeva la chiusura di alcuni centri d’accoglienza per richiedenti asilo e migranti, trasformandoli in centri di espulsione.
  4. Misure di sicurezza pubblica: I decreti contenevano misure volte a rafforzare la sicurezza pubblica, come l’incremento delle sanzioni per reati legati al terrorismo e il potenziamento delle forze dell’ordine.
  5. Revoca dello status di protezione umanitaria: Il decreto riduceva drasticamente l’accesso alla protezione umanitaria, che era una forma di protezione concessa a persone che non potevano ottenere lo status di rifugiato ma che avevano bisogno di protezione per altre ragioni.

Tuttavia, l’implementazione di questi decreti ha suscitato critiche da parte di vari settori della società italiana e da organismi internazionali per le possibili violazioni dei diritti umani e delle convenzioni internazionali in materia di asilo e diritti dei migranti. Dopo un cambio di governo nel settembre 2019, la nuova Ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha adottato una posizione più moderata sulla politica dell’immigrazione e ha promosso l’abrogazione di alcune disposizioni critiche dei decreti di Salvini. Questo processo ha portato alla revoca di alcune misure considerate particolarmente controverse.

L’intero processo di discussione e abrogazione delle disposizioni ha riflettuto le diverse opinioni riguardanti la gestione dell’immigrazione e della sicurezza pubblica in Italia. Dopo l’abrogazione del decreto sicurezza di Matteo Salvini, sono state introdotte diverse novità e cambiamenti nell’ambito delle politiche migratorie e della sicurezza in Italia.

Alcune delle principali novità del decreto sicurezza modificato includono:

  1. Ripristino del permesso di soggiorno per motivi umanitari: Una delle misure più significative è stata il ripristino del permesso di soggiorno per motivi umanitari, che era stato praticamente abolito dal precedente decreto. Questo ha consentito a persone che non potevano ottenere lo status di rifugiato ma avevano bisogno di protezione per altri motivi di ottenere un permesso di soggiorno. Da qui nasce il permesso di soggiorno per motivi di protezione speciale di cui abbiamo parlato nelle precendenti pubblicazioni. GUARDA QUESTO VIDEO:

  2. Aumento delle quote di accoglienza per richiedenti asilo: Dopo l’abrogazione, sono state aumentate le quote di accoglienza per i richiedenti asilo, consentendo un maggiore sostegno e assistenza durante il processo di richiesta di asilo.
  3. Miglioramento delle condizioni nei centri di accoglienza: Sono state apportate migliorie alle condizioni di vita all’interno dei centri di accoglienza per i migranti, con l’obiettivo di garantire un trattamento più umano e rispettoso dei diritti.
  4. Revisione dei processi di asilo: Sono state introdotte modifiche ai processi di valutazione delle richieste d’asilo al fine di garantire un esame più equo e accurato delle richieste e una maggiore tutela dei diritti dei richiedenti.
  5. Approccio più umanitario alle politiche migratorie: Il nuovo approccio alle politiche migratorie si è concentrato maggiormente sull’umanità, cercando di bilanciare la sicurezza con il rispetto dei diritti umani dei migranti e dei richiedenti asilo.
  6. Promozione dell’integrazione sociale: Sono state adottate misure per promuovere l’integrazione sociale dei migranti regolari, con programmi di formazione linguistica, orientamento lavorativo e accesso ai servizi sociali.
  7. Aumento dell’attività di patrolling e sicurezza: Nonostante l’approccio più umanitario, sono state potenziate le attività di pattugliamento e controllo delle forze dell’ordine per mantenere la sicurezza pubblica e contrastare eventuali attività illegali.

Queste sono alcune delle novità introdotte dopo l’abrogazione del decreto sicurezza di Matteo Salvini, mostrando un cambiamento di rotta verso un approccio più bilanciato tra sicurezza e rispetto dei diritti umani.

Come sarà il nuovo decreto sicurezza del 2023 secondo il Ministro Piantedosi?

Il governo italiano sta attualmente lavorando a un nuovo “Decreto Sicurezza” con l’obiettivo di garantire maggiore sicurezza e legalità nelle città. Secondo il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, in un intervista che ha rilasciato al Quotidiano Libero, il decreto includerà diverse misure volte a migliorare la situazione in vari ambiti:

  1. Sicurezza pubblica: Il decreto prevede l’introduzione di regole più severe per chi aggredisce le forze dell’ordine. Questo suggerisce che verranno adottate misure punitive più stringenti per coloro che compiono atti di violenza contro le forze di polizia.
  2. Malamovida e baby gang: Il provvedimento mira a contrastare la malamovida, ovvero le attività notturne che possono portare a disturbi dell’ordine pubblico, e le baby gang, gruppi giovanili coinvolti in attività criminali. Ciò implica l’introduzione di misure mirate per affrontare questi problemi e garantire la sicurezza nelle aree colpite da tali fenomeni.
  3. Liberazione degli immobili occupati abusivamente: Il governo sta rafforzando le azioni volte alla liberazione degli immobili occupati abusivamente. Questo potrebbe includere azioni legali più incisive per ristabilire la legalità nelle proprietà occupate senza autorizzazione.
  4. Aumento delle risorse e degli organici delle Forze di polizia: Una priorità chiave è l’aumento delle risorse finanziarie e degli organici delle Forze di polizia. Questo sforzo mira a potenziare le capacità delle forze dell’ordine per affrontare le sfide legate alla sicurezza e all’ordine pubblico.
  5. Facilitazione dei rimpatri dei migranti irregolari e l’aumento dei Centri di permanenza per i rimpatri (CPR):
    Nel nuovo “Decreto Sicurezza”, verranno introdotte misure per agevolare il rimpatrio dei migranti irregolari che hanno dimostrato comportamenti violenti o pericolosi. Un obiettivo prioritario sarà la creazione e il ripristino di Centri di permanenza per i rimpatri (CPR). Questi centri sono essenziali per accelerare le procedure di rimpatrio. Inoltre, il governo ha già iniziato la realizzazione di strutture per l’identificazione degli sbarcati, necessarie per attivare nuove procedure accelerate di rimpatrio. La prima di queste strutture sarà operativa a Pozzallo a partire dal primo settembre.
  6. Aumento dei CPR e le resistenze da parte di alcune autorità locali:
    Il Ministro ha dato indicazioni ai prefetti affinché individuino rapidamente almeno una struttura per ogni regione al fine di incrementare il numero dei Centri di permanenza per i rimpatri. Questi centri sono importanti anche su richiesta dell’Unione Europea. Il Ministro esprime perplessità riguardo al fatto che, da un lato, vi sia la richiesta di aumentare le espulsioni dei migranti irregolari che commettono reati, mentre dall’altro vi sia resistenza da parte di alcuni sindaci e governatori nell’ospitare tali strutture di rimpatrio nei loro territori.

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Queste risposte del Ministro Piantedosi riflettono la volontà del governo di instaurare un nuovo sistema di rimpatrio dei migranti irregolari e di affrontare le questioni legate ai Centri di permanenza per i rimpatri, nonostante le resistenze provenienti da alcune parti del territorio italiano.

In conclusione, il nuovo “Decreto Sicurezza” rappresenta un passo significativo nell’evoluzione delle politiche migratorie e di sicurezza in Italia. Le dichiarazioni del Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ci forniscono uno sguardo preliminare su alcune delle misure chiave che saranno introdotte, dalle strategie per il rimpatrio dei migranti irregolari alla creazione di strutture per l’identificazione degli sbarcati. Resta da vedere come queste misure si tradurranno nella pratica e come influenzeranno il panorama sociale e politico italiano.

Mantenetevi sintonizzati su permessodisoggiorno.org per ulteriori aggiornamenti e analisi approfondite riguardo a questo importante tema. Continueremo a seguire da vicino gli sviluppi del “Decreto Sicurezza”, esaminando le sue implicazioni per la società italiana, le politiche di immigrazione e la sicurezza pubblica. Vi invitiamo a rimanere aggiornati e a partecipare alla discussione e condividere queste informazioni, poiché le decisioni prese in questo ambito avranno un impatto rilevante sul futuro del nostro paese.

 

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